PINO DI BLASIO
Cronaca

"Sedici milioni per risanare i bilanci. Sui direttori nessuna spartizione territoriale"

Antonio D’Urso è a un passo dalla riconferma a direttore generale dell’Asl. "Ecco cosa ho portato in Commissione ma sulla scelta della squadra nessun tentennamento"

D'Urso

Arezz0, 29 aprile 2022 - Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est, aspetta solo il decreto di nomina del presidente Giani e la firma del nuovo contratto per ufficializzare la riconferma. Ma sono solo formalità a questo punto, dopo il parere favorevole espresso dalla commissione sanità del consiglio regionale. Che ha riconfermato anche la direttrice generale della Nord Ovest, Maria Letizia Casani.

Quali argomenti ha usato per convincere i consiglieri regionali a confermarla dg?

"Ho dimostrato alla commissione - è la prima risposta di Antonio D’Urso - che l’Asl Sud Est è la vera azienda territoriale della Toscana. La sua missione è garantire adeguati livelli di assistenza a tutti i cittadini, anche a chi vive in zone disagiate, in montagna, sulle isole. Una situazione oggettiva di difficoltà che nel caso della Sud Est si è trasformata in un punto di forza. Siamo l’azienda che registra i migliori standard di assistenza dei pazienti a domicilio e a distanza, grazie alle televisite e al telemonitoraggio".

Non è facile in un territorio così vasto...

"L’Asl sud est ha oltre 870 mila assistiti in 11mila km quadrati, il 32% della popolazione toscana e il 50,3% della superficie regionale. Se alle cifre aggiunge anche la densità per provincia, che per Arezzo è 104 abitanti a kmq, per Siena è 69 abitanti e per Grosseto scende a 48,5 abitanti, si intuisce che l’alternanza tra aree densamente abitate con altre spopolate, rappresenti la caratteristica della Toscana sud. L’azienda ha il più alto indice di vecchiaia, oltre il 26% degli assistiti ha più di 65 anni".

Non credo abbia convinto i commissari con i punti critici.

"Li ho convinti con la scommessa di gestire molti servizi di prossimità, garantendoli ai cittadini e rendendoli economicamente compatibili con le risorse".

La sua ricetta per ridurre le liste d’attesa?

"Premesso che nessuno è perfetto in questo campo, la Sud Est è l’azienda che ha il numero più alto di prenotazioni sul totale delle impegnative dei medici di famiglia. Su 100 richieste di esami, il 75% ha l’appuntamento nei tempi previsti. Nessun esame diagnostico è off limits, da noi le agende sono sempre aperte. Le aziende cercano di fare il massimo per garantire la copertura".

Il 2022 sarà l’anno della convivenza con il Covid?

"Sarà l’anno della convivenza, della quarta dose di vaccini anche per gli over50 oltre che per i fragili, ricordando sempre che Grosseto, Arezzo e Siena sono le tre province che hanno il tasso di mortalità più basso in Toscana e rispetto alla media regionale. Bisognerà gestire anche il no Covid e le cifre dell’Asl sono più che promettenti".

Che numeri ha dato?

"Nel 2019 nella Sud Est sono stati eseguiti 53.796 interventi, nel 2020 siamo scesi a 38.906, nel 2021 siamo risaliti a 50.148. Le attività specialistiche nella diagnostica per immagini, di laboratorio e strumentale sono state 12 milioni e 869mila nel 2019, 13 milioni e 60mila nel 2021. In termini complessivi l’Asl ha recuperato gran parte delle attività".

Qual è la fetta che le spetta sui 65 milioni di euro stanziati per sanare i bilanci?

"Più o meno il 25%. Ma la situazione si è creata perché le aziende hanno sostenuto impegni straordinari per il Covid, solo parzialmente riconosciuti dal Governo".

Parliamo di futuro: qual è il progetto per Arezzo?

"Solo l’ospedale di Arezzo cuba 70 milioni di investimenti in tecnologia. L’investimento più importante è l’ospedale e le due case della salute, una a via Guadagnoli, e un’altra al Baldaccio, C’è una nuova sruttura di cura intermedie di 20 posti letto, via Laschi, terreno vuoto. 13 milioni per le aree territoriali".

Confermerà la sua squadra?

"Aspetto il decreto di nomina, poi avrò 60 giorni di tempo per scegliere i direttori. Me l’hanno chiesto anche in commissione sanità. Servono bravura, competenza e voglia di mettersi in discussione. Il riequilibrio territoriale non rientra tra i criteri".