ANGELA BALDI
Cronaca

Scultura, i giganti del ’900. Marini apre l’estate aretina

Dopo le celebrazioni vasariane, torna il dialogo con l’arte moderna. Svelato il protagonista della mostra dell’estate aretina 2025. Dal 29...

Dopo le celebrazioni vasariane, torna il dialogo con l’arte moderna. Svelato il protagonista della mostra dell’estate aretina 2025. Dal 29...

Dopo le celebrazioni vasariane, torna il dialogo con l’arte moderna. Svelato il protagonista della mostra dell’estate aretina 2025. Dal 29...

Dopo le celebrazioni vasariane, torna il dialogo con l’arte moderna. Svelato il protagonista della mostra dell’estate aretina 2025. Dal 29 giugno al 31 ottobre infatti la città sarà galleria per eccellenza di uno dei giganti della scultura italiana del Novecento. Apre i battenti la grande mostra “Marino Marini. In dialogo con l’uomo”, ospitata in due sedi d’eccezione: la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e la Fortezza Medicea. A curare l’ambizioso progetto, Alberto Fiz e Moira Chiavarini, con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi. Dopo la fortunata retrospettiva dedicata ad Afro, Arezzo prosegue la sua esplorazione del Novecento italiano con un’esauriente antologica che vuole rileggere l’opera di Marino Marini (1901-1980) alla luce della sua costante tensione tra forma e inquietudine, arcaico e moderno. Due i percorsi della mostra. Quello della Galleria Comunale, in cui il pubblico potrà ammirare una selezione di dipinti, bronzi e gessi che rivelano il lato più intimo e riflessivo dell’artista. E quello della Fortezza Medicea, dove lo spazio imponente valorizza la produzione monumentale: dai celebri Cavalieri alle Pomone, dalle Danzatrici ai Giocolieri, fino al potente Miracolo del 1952, un’opera che - come scrive lo stesso Marino - "vuole bucare la crosta terrestre". "La mostra - spiega il curatore Alberto Fiz - sorprende per l’attualità dell’opera di Marini, artista che ha saputo interrogare la forma per scavare l’uomo, trasformando inquietudine e tensione in materia viva". Una ricerca che si estende per oltre 50 anni di attività, dal primo Novecento agli anni Sessanta, e testimoniata da prestiti provenienti dal Museo Marino Marini di Pistoia. Uno degli aspetti più affascinanti dell’esposizione è il dialogo tra l’opera di Marini e l’arte del passato. Nella sezione della Galleria Comunale spicca ‘’Zuffa di Cavalieri’’ (1927 ca.), prestata dalle Gallerie degli Uffizi, che rimanda direttamente alle composizioni di Piero della Francesca nella Basilica di San Francesco ad Arezzo. Poi‘’Le vergini’’ (1916), ulteriore omaggio alla forza compositiva dell’arte antica. Non solo, per la prima volta, alcune sculture ellenistiche in terracotta, rinvenute nella zona della Catona e conservate al Museo Archeologico, saranno esposte accanto alle opere di Marini. Un accostamento che restituisce lo sguardo dell’artista sul passato sottolineando la continuità tra classico e moderno. Il progetto è di Comune e Fondazione Guido d’Arezzo, con la produzione di Le Nuove Stanze e Magonza, la mostra è accompagnata da un catalogo bilingue edito da Magonza.