Sciopero, in 400 a Firenze. Sindacati: "Adesione al 77%". Due scuole restano chiuse

Da Arezzo sono partiti nove pullman per la manifestazione regionale. Secondo la Cgil alta partecipazione anche nelle aziende orafe e della moda.

Sciopero, in 400 a Firenze. Sindacati: "Adesione al 77%". Due scuole restano chiuse
Sciopero, in 400 a Firenze. Sindacati: "Adesione al 77%". Due scuole restano chiuse

di Gaia Papi

AREZZO

Nove pullman ieri sono partiti da Arezzo direzione Firenze, con 400 persone a bordo, per partecipare alla manifestazione regionale per lo sciopero Cgil-Uil di otto ore contro la Manovra del Governo. A questi si aggiunge l’altro braccio, quello del sindacato degli infermieri Nursind, che ha manifestato a Prato, dove è arrivata una delegazione di cui facevano parte almeno 50 aretini. Lo sciopero, per chiedere di cambiare la legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino ad ora messe in campo dal Governo, come previsto, ha registrato un’alta adesione in tutti i settori.

In Toscana la media, secondo la Cgil, è stata del 77 per cento. Anche nell’aretino lo sciopero si è fatto sentire, a partire dalle scuole, con un servizio che venendo meno in alcuni istituti ha creato disagi alle famiglie. Tra questi, gli istituti comprensivi Martiri di Civitella e Masaccio di San Giovanni sono rimasti chiusi perché non c’erano le condizioni necessarie per poterne garantire l’attività.

Alta l’adesione all’istituto comprensivo Cesalpino di Arezzo dove hanno scioperato 51 docenti e cinque del personale Ata. Lo sciopero però non ha risparmiato la sanità.

"L’adesione è stata molto alta. Nel Valdarno sono rimasti chiusi gli ambulatori e drasticamente ridotti quelli di radiologia. Su 15 contingentati, 12 hanno mostrato la volontà di scioperare" spiega Claudio Cullurà, coordinatore di Arezzo del NurSind, il sindacato degli infermieri che ieri ha manifestato a Prato. Alta l’adesione anche nelle grandi aziende della provincia sempre sulla base dei dati forniti dalle sigle sindacali.

Ad esempio scorrendo i dati della Cgil, la Baraclit - l’impresa di Bibbiena leader nel settore dei prefabbricati in cemento - è rimasta chiusa nel giorno dello sciopero generale che ha coinvolto anche altre aziende e altri settori.

Dal mondo orafo passando a quello della moda, e non solo. Ha scioperato infatti - sempre secondo i dati dei sindacati - il 70 per cento dei lavoratori di Prada calzature e il 65 per cento alla UnoAerre. A San Giovanni, nello stabilimento Polynt il 75 per cento dei dipendenti ha deciso di incrociare le braccia. Sul fronte trasporti, per lo sciopero tra le 9 e le 13, sono stati cancellati treni sulla tratta Arezzo-Prato.

Guardando nell’insieme il panorama toscano, per Cgil e Uil sono stati circa 50mila i lavoratori che hanno manifestato nella giornata di ieri, confermando quindi una percentuale alta di adesione e annunciando alla fine che nelle intenzioni dei sindacati c’è quella di indire una ulteriore giornata di sciopero "se non ci saranno risposte da parte del Governo" come ha detto Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana.