Schianto in moto, perizia sull’automobilista L’albanese è sotto processo per spaccio

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E’ accusato di omicidio stradale aggravato dall’utilizzo di stupefacenti: avrebbe provocato nel 2020 la morte di Enrico Occhini, il giovane padre morto in sella alla sua Ducati mentre, tornando dal lavoro procedeva in direzione Olmo lungo la statale 73 e si scontrò con una Ford Focus ma adesso sarà una perizia affidata a una tossicologa (Alessandra Mori) da parte del gup Giulia Soldini a stabilire se le molecole rinvenute nel sangue del conducente sono frutto dell’assunzione di droga oppure, come sostiene la difesa, se si tratta di benzodiazepine somministrate in ospedale durante l’intervento chirurgico al quale fu sottoposto.

La decisione è stata assunta, su richiesta della stessa procura, dopo che la difesa dell’imputato ha chiesto il rito abbreviato condizionato e depositato due consulenze di parte: una sulla dinamica dello scontro, l’altra nella quale, appunto, si incolpano i farmaci somministrati come causa della positività riscontrata nel sangue dell’automobilista dopo il drammatico scontro. Il conducente che rischia una pena severa è contemporaneamente sotto processo – è in corso l’udienza preliminare – per detenzione ai fini di spaccio nell’ambito di un altro procedimento penale che coinvolge venti persone.

Il perito avrà 30 giorni di tempo per rispondere al quesito del giudice: a fine giugno l’audizione in aula e la sentenza.

I familiari, difesi dagli avvocati Osvaldo Fratini e Marta Tofani, non potranno essere presenti in aula in quanto, in sede civile, hanno già ricevuto un risarcimento dall’assicurazione e non possono dunque prendere parte al procedimento in sede penale come parte civile.