ANGELA BALDI
Cronaca

Sanremo senza Pupo . Amadeus dice no al brano scritto dal Cile: "È un’ingiustizia"

Cilembrini ha raccontato la sua lotta per uscire dal tunnel dell’alcol. Scartata la sua canzone: "Celebra Ghinazzi, l’ultimo rocker italiano. Nel testo di “Tri-colore”gioco sulle dipendenze e il patriottismo".

Sanremo senza Pupo . Amadeus dice no al brano scritto dal Cile: "È un’ingiustizia"

Sanremo senza Pupo . Amadeus dice no al brano scritto dal Cile: "È un’ingiustizia"

"Presentare una canzone al Festival di Sanremo ed essere scartati non è più un’umiliazione come in passato".

Lo ha raccontato Pupo nella sua rubrica sul nostro quotidiano nazionale rendendo noto l’invio ad Amadeus di un brano candidato al Festival 2024 ma appunto scartato dal conduttore. "Ho letto che Edoardo Bennato si è affrettato a smentire una sua presunta bocciatura al Festival di quest’anno. Ma per carità! Per uno che di mestiere fa il cantautore, cercare di partecipare ad eventi musicali importanti, direi unici, come Sanremo è normale. Poi si sa, il posto per tutti non c’è – ha scritto Enzo Ghinazzi – anche io e il Cile avevamo inviato una canzone. Una canzone straordinaria scritta da quest’ultimo e che Amadeus non ha scelto. Nessuno però l’ha detto o scritto ed io, non vi nascondo, ci sono rimasto un po’ male. Ma come mi sbattono fuori da Sanremo e nessuno se ne accorge? Questa domanda è preoccupante, altro che l’esclusione...".

Ma quale era il brano scritto dal Cile con cui Pupo voleva presentarsi al Festival? A raccontarlo è proprio il cantautore aretino, Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile, che ha scritto la canzone.

Cilembrini, come è nata l’idea di una canzone per Pupo?

"Mi è venuta perché ritengo Pupo l’unico ultimo rocker rimasto in Italia al di là del genere musicale, la sua vita è stata molto più rock di personaggi e artisti che sono più estremi dal punto di vista sonoro".

Di cosa parla il brano?

"Mi sarebbe piaciuto celebrare Pupo con un brano che giocasse sulle frenesie moderne la celebrazione della patria forzata, così ho decostruito la parola Tri-colore come tris e colore che sono due mani del gioco del poker. Si sa che è un mondo quello del gioco d’azzardo che Enzo ha frequentato e che l’ha portato in alto e in basso ma che comunque è riuscito a superare".

Come nel suo caso con l’alcol?

"In questo momento in cui anch’io attraverso il superamento di quello che era un vizio e una patologia mentale che porta a fare certe cose, una dipendenza, mi è venuta in mente questa canzone una sorta di unione di queste caratteristiche: dissacrare il concetto di patriottismo pret a porter, fare ironia sulle dipendenze che ognuno ha, sui propri demoni e allo stesso tempo fare uno spaccato di questo vivere moderno che è sempre più alienante ma allo stesso tempo tragicomico sotto certi aspetti che siano quelli legati a come ci si vuole esporre, all’artificiosità di ciò che è diventato il nostro dover essere presenti nelle reti sociali e questo è il concetto di Tri-colore".

Crede che anche senza Sanremo il brano avrà successo?

"Sono dispiaciuto per l’esclusione da Sanremo, avevo proposto questo brano a Pupo proprio perché era nato come sua celebrazione, in realtà non avevo mai pensato troppo a Sanremo perché so bene che in questo periodo storico ci vogliono andare tutti, sul futuro della canzone, credo che possa essere un prodotto fruibile per intrattenere e fare riflettere sia i fans di Enzo che i miei".