
Sangue alla stazione dopo una lite. Le foto, circolate anche sui social, sono impressionanti: una grande chiazza rossa sull’asfalto e il selciato in mezzo a un’ambulanza della Misericordia e una volante della polizia. Siamo in piazza della Repubblica nella zona che dà verso Poggio del Sole. Su quello che ha scatenato la violenza non c’è ancora molta chiarezza, perché chi indaga ha potuto sentire solo la versione del ferito, un africano di circa 50 anni con un taglio a una mano che ha provocato una grande fuoriuscita di sangue subito tamponata dagli operatori dell’ambulanza intervenuta sul posto intorno alle 18 di ieri.
Una ferita di poco conto, con l’uomo che se l’è cavata con qualche punto di sutura e molto spavento, come quello di coloro che hanno assistito al soccorso mentre sul posto sopraggiungevano anche gli agenti di polizia chiamati dai passanti che hanno assistito al diverbio.
La versione dei fatti raccontata dal ferito è tutta da verificare: avrebbe infatti riferito ai presenti di aver avuto una discussione per questioni di poco conto con una signora di circa ottant’anni. Si sarebbe messa a offendere alcuni passanti. Tra questi anche il 50enne, con cui sarebbe nato un diverbio. L’anziana avrebbe poi estratto un coltello: l’uomo avrebbe tentato di strapparle il coltello, rimediando un taglio alla mano. Una ricostruzione dei fatti sulla quale la squadra mobile guidata dal dottor Sergio Leo va con i piedi di piombo: sta di fatto che dell’altra persona coinvolta nella lite non ci sono tracce e sono in corso accertamenti, anche attraverso le telecamere di sicurezza, per tentare di identificarla e avere ulteriori riscontri. Al momento no ci sarebbero denunce.
La zona della stazione è spesso al centro della cronaca per l’abuso di alcol, l’abbandono di vetri e lattine tra piazza della Repubblica, i giardini Porcinai e Poggio del Sole, il primo biglietto da visita di Arezzo per i turisti che arrivano in treno. Uno stato di insicurezza e di degrado urbano e sociale che i residenti e commercianti della zona hanno più volte denunciato.
Federico D’Ascoli