AREZZO
Cronaca

San Polo tra abbracci e lacrime. Il messaggio di pace di Laura Ewert: "Memoria e dialogo contro l’orrore"

La nipote del colonnello che ordinò la strage si è inginocchiata davanti al cippo che ricorda le 65 vittime "Viviamo tempi difficili, con guerre in corso: questo dimostra che non siamo del tutto fuori dal pericolo".

San Polo tra abbracci e lacrime. Il messaggio di pace di Laura Ewert: "Memoria e dialogo contro l’orrore"

di Sofia Zuppa

"Sono molto felice di essere qui e di aver incontrato le famiglie delle vittime di questo massacro". Poche parole, sussurrate. L’emozione è tanta. La testa bassa e gli occhi lucidi. Poi un gesto, le dita incrociate davanti alla bocca per dire che l’emozione che prova non si può descrivere.

Laura Ewert, un lungo vestito e capelli raccolti in uno chignon composto, è arrivata questa mattina a San Polo dalla Germania per ricordare le 65 vittime dell’eccidio di 80 anni fa, ordinato materialmente da suo nonno Wolf Ewert. La scoperta l’ha devastata e una settimana fa aveva espresso il desiderio di presenziare alla cerimonia di commemorazione che si tiene ogni anno da quel terribile giorno. Ha mantenuto la promessa. Si tratta di un raro caso, quello in cui un discendente di un autore di un massacro chiede scusa pubblicamente e si reca di persona sul luogo della strage. I gesti a volte sono più potenti delle parole, e anche quelle che ha scelto sono state poche e precise.

Alla domanda del "perché abbia scelto di chiedere scusa" lei ha subito risposto: "È importante".

In silenzio, ha deposto un mazzo di fiori bianchi sul cippo dei caduti, nel luogo dove ai condannati vennero fatte scavare delle fosse in cui autonomamente si posizionarono prima che li facessero saltare in aria con la dinamite. Insieme a lei una giovane aretina nipote di una delle vittime, Alessia Donati, e Udo Gümpel, giornalista della Tv tedesca: "Sono molto emozionato. È raro che i parenti degli autori delle stragi riconoscano i fatti, anche perché spesso gli stessi autori non hanno raccontato ai familiari quello che è veramente successo e quando sono stati scoperti hanno negato". Il giornalista è colui che, insieme allo storico Carlo Gentile, ha contribuito alla scoperta delle colpe delle stragi.

Hanno preso parte alla commemorazione anche Antonio Mazzeo, il presidente del Consiglio regionale della Toscana e il presidente Anpi provinciale Leno Chisci: entrambi hanno sottolineato il dovere di ricordare e hanno ringraziato la nuova arrivata per la sua presenza. In chiesa, al termine della messa celebrativa, il parroco Don Natale Gabrielli ha donato a Ewert olio e vino che, come cita il Vangelo "leniscono le ferite".

Subito dopo Laura si è fatta coraggio e ha tenuto un altro discorso in italiano, precedentemente scritto: "Sono qui per mantenere viva la memoria dei crimini di cui mio nonno è responsabile. Mi sta molto a cuore la vostra volontà di capire, riconoscere l’altro e la sua sofferenza", ha aggiunto la giornalista tedesca.