
La struttura restituita ai fedeli grazie al lavoro della Caritas interparrocchiale . Stasera alle 20.45 appuntamento al Sacro Cuore con la processione mariana. .
di Claudio RoselliSANSEPOLCRORiapre la piccola chiesa di San Casciano sulla collina di Sansepolcro, al termine della salita di via dei Molini. Qui stasera arriverà la processione a chiusura del mese mariano che partirà alle 20.45 dal Sacro Cuore, con l’esposizione del Santissimo Sacramento e la benedizione eucaristica, non dimenticando che da martedì scorso è ripresa l’attività con la preghiera del Santo Rosario. Una bella notizia per la comunità del Borgo e non soltanto per quella religiosa, trattandosi di un pezzo di storia che riprende vita a distanza di una decina di anni, nel corso dei quali la chiesa era di fatto chiusa al culto senza però essere stata mai sconsacrata. La parrocchia di San Paolo Apostolo, alla quale da tempo aggregata, precisa che San Casciano sarà a disposizione per i residenti della zona e anche per incontri di formazione spirituale e culturale, nonché per altre iniziative pastorali proposte ai fedeli e ai cittadini di Sansepolcro. Grazie ai volontari della Caritas Interparrocchiale – che hanno provveduto allo sgombero dei materiali, alle opere di pulizia interna ed esterna e alla sistemazione della porta d’ingresso – la chiesina torna a essere luogo di preghiera e meditazione anche per i pellegrini dei "Cammini di Francesco" diretti verso l’eremo di Montecasale. Gli otto secoli di vita che la accompagnano non giustificavano la fine alla quale era stata destinata la chiesa, ovvero quella di punto di riferimento logistico per un’opera pur sempre meritoria come quella che svolge la Caritas. C’era stata anni addietro anche l’intenzione di promuovere una raccolta di firme da inviare al vescovo per restituire dignità piena a San Casciano, anche in ottica "Cammini". Ebbene, diamo quindi atto alla Caritas – che evidentemente aveva lo stesso pensiero dei fedeli e dei cittadini – di aver rimesso a posto la chiesa e di averla restituita al suo ruolo. Intitolata a San Cassiano, maestro martirizzato a Imola dai suoi scolari durante la persecuzione di Diocleziano nell’anno 304 – ricorda lo storico don Andrea Czortek - la chiesa fu probabilmente dedicata nell’anno 1185, data scolpita sull’antico altare. Era anche allora parrocchia, poi inclusa in quella di San Francesco e definitivamente soppressa nel 1986.