MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Salvate mamma e figlia alla Gruccia. Parto d’emergenza al settimo mese

La donna si è presentata con sintomi gravi: immediata la risposta dell’equipe guidata da Francalanci

Salvate mamma e figlia alla Gruccia. Parto d’emergenza al settimo mese

Un lavoro di squadra perfettamente riuscito e che ha permesso di salvare la vita a una giovane mamma e alla sua piccina tenuta in grembo per 29 settimane. Ha il sapore dolce della bella notizia che fa tirare un sospiro di sollievo e premia gli sforzi dei protagonisti della vicenda il parto cesareo in emergenza avvenuto attorno alla mezzanotte di domenica scorsa all’ospedale del Valdarno, struttura che ha confermato in una situazione delicatissima l’efficienza del fattore umano in tutte le sue declinazioni e competenze e l’efficacia degli interventi anche più complicati. E’ il lieto fine di una storia che ha le caratteristiche della straordinarietà proprio per la patologia della puerpera. Si era presentata alle 23.30 di sabato al Pronto Soccorso del Santa Maria alla Gruccia e, come ha spiegato il dottor Filippo Francalanci, direttore dell’Ostetricia Ginecologia del monoblocco, presentava "un quadro di addome acuto, ma soprattutto un’importante bradicardia fetale che poteva essere compatibile con un distacco della placenta". Vale a dire una complicazione della gravidanza che può mettere in serio pericolo di vita la mamma e il feto. Bisognava dunque intervenire immediatamente con il cesareo che si è rivelato provvidenziale, perché l’insieme dei sintomi non lasciava spazio ad alcun indugio, tanto era il rischio: "La rottura atraumatica dell’utero, che si manifesta in 0,7 casi ogni 10 mila parti, può avere infatti gravi conseguenze per la madre e per la neonata. È stato quindi fondamentale - spiega ancora il medico - agire con tempestività. Un plauso va a tutto il personale che si è trovato coinvolto ed ha saputo rispondere in modo eccellente". E così l’equipe diretta da Francalanci e composta da ginecologi, anestesisti, ostetriche, pediatri, infermiere ed operatori socio sanitari circa un’ora dopo l’arrivo della donna nel presidio, ovvero quando il nuovo giorno era iniziato da appena 24 minuti, ha potuto salutare con soddisfazione il primo vagito della piccolina. Che a dispetto del periodo incompleto di gestazione ha dimostrato fin da subito piena vitalità. Per la bimba, nata prematura, si è reso comunque necessario il trasferimento alla Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Le Scotte di Siena dove il decorso e la sua crescita saranno monitorati costantemente. Per un breve lasso di tempo rimarrà separata dalla sua mamma che a momento rimane ricoverata nel reparto valdarnese in buone condizioni generali di salute, secondo quanto ha evidenziato Patrizia Bobini, direttrice del plesso ospedaliero di vallata.