Sale il grido del volontari "Basta, il tempo è scaduto"

Falchi: "Scenario critico". Gradassi: "Risposte certe". Rampini: "Orizzonte corto"

Sale il grido del volontari  "Basta, il tempo è scaduto"

Sale il grido del volontari "Basta, il tempo è scaduto"

AREZZO

L’immagine più efficace per sintetizzare ciò che accade ogni giorno in Misericordia, Croce Rossa e Croce Bianca, la usano Luciano Falchi, vicecoordinatore provinciale quando indica due numeri: 23mila e 7350. Nel primo caso è "la cifra mensile che la Regione Umbria assegna per ogni postazione di ambulanza pronta a partire con personale formato e nell’arco delle ventiquattore. In Toscana siamo fermi a 7350 euro di rimborso". Avanti di questo passo "e senza risposte certe dalla Regione, lo scenario è che da un giorno all’altro si comincino a perdere pezzi del sistema. Abbiamo avvertito tutti, ma finora senza esito". Non è da meno Giacomo Rampini, coordinatore provinciale di Croce Bianca: "Il tempo è scaduto. Abbiamo bisogno di un aiuto economico a fronte dei rincari di carburante e materie prime, ma occorre un aiuto anche per superare la carenza di volontari". Nella riunione con i sindaci, si condivide l’idea della vicesindaco Tanti di lanciare una mobilitazione in ogni Comune per sensibilizzare le persone a mettersi al servizio delgi altri. Ma il nodo restanbo i rimborsi e una riorganizzazione complessiva dell’emergenza-urgenza: tema caldissimo da mesi sul tavolo regionale. Luca Gradassi, presidente della Croce Rossa aretina mantiene una buona dose di fiducia sul lavoro impostato dai vertici regionali delle associazione con l’assessore Bezzini e tuttavia avverte: "Siamo arrivati a un punto nel quale servono risposte, positive o negative che siano. Abbiamo approvato a fatica il bilancio che è in pareggio, ma non so se sarà ancora così il prossimo anno. Dobbiamo affrontare l’aumento dei costi. Spero che entro l’estate si trovi la soluzione per iniziare la nuova stagione in autunno". Il "cemento" è la collaborazione tra associazioni che, come se non bastasse, ora devono fronteggiare pure le richieste di presidio prevista nei piani sicurezza di feste, sagre, gare sportive. "Cerchiamo di organizzarci tra di noi ed è veramente preziosa questa collaborazione che ci consente di coprire turni e servizi anche con poco personale e facendo grandi sacrifici", spiega Rampini che fa un esempio pratico: il servizio al Mengo "richiede nove persone e due ambulanze ogni sera. Da soli è impensabile ma riusciamo a farlo insieme alla Croce Rossa: solo così possiamo garantire la sicurezza delle persone".

LuBi