REDAZIONE AREZZO

Reintegrata dopo il licenziamento: ricorso Unicoop

Contro la sentenza del giudice del lavoro, l’azienda va in appello sul caso della dipendente. "Il furto lede il rapporto di fiducia"

Unicoop ricorrerà in appello per la vicenda di Angela Acconci, la dipendente dell’ipermercato di via dell’Oleandro a Montevarchi licenziata nella primavera di due anni fa e reintegrata il 3 marzo scorso con una sentenza del giudice del lavoro Anita Davia che prevede anche il risarcimento del danno nella misura della retribuzione del periodo trascorso dal momento del licenziamento. L’episodio, alla base anche di una raccolta di firme di sostegno tra i colleghi della donna, per anni sindacalista, prima della Filcams Cgil e poi dell’Usb, era iniziata nell’aprile del 2019 quando il colosso della grande distribuzione le contestò di essersi allontanata dalle casse veloci senza aver pagato la spesa fatta fuori dall’orario di servizio per un importo di poco più di 43 euro.

La lavoratrice aveva parlato di un disguido, affermando di aver passato la carta socio sul lettore, registrato i prodotti e introdotto il bancomat per il saldo e, sicura che fosse andato a buon fine, superato il cancelletto d’uscita che le era stato aperto da una collega, nonostante non trovasse lo scontrino. Non appena si era sentita chiamare dagli altoparlanti della struttura era subito tornata a pagare il conto. Di diverso avviso Unicoop che l’aveva licenziata con la formula della giusta causa. Ne è nata una battaglia legale con un primo verdetto di convalida del licenziamento e il più recente che ha ribaltato la decisione. Ebbene Unicoop Firenze precisa che intende proseguire l’iter processuale ricorrendo in appello. Questo perché "è pienamente convinta delle ragioni che hanno portato al licenziamento della lavoratrice, uscita dal supermercato senza pagare la spesa". E Fabrizio Guerrini, direttore area persone di Unicoop Firenze, spiega: "Ogni anno la Cooperativa adotta diverse sanzioni nei confronti dei propri dipendenti, per lo più lievi e di queste solo una minima parte è costituita da licenziamenti, adottati esclusivamente per casi riconducibili a furto o danni patrimoniali importanti commessi nei confronti della Cooperativa".

Guerrini, nel rivendicare la legittimità dell’operato dell’azienda, riprende: "Crediamo che il furto rappresenti, per qualsiasi impresa, tanto più se questa è anche una cooperativa, un atto che lede in modo irreparabile il rapporto di fiducia con il lavoratore: un principio a cui non possiamo venire meno, indipendentemente dai ruoli o incarichi ricoperti nell’organizzazione. La relazione positiva, l’ascolto fra cooperativa, soci e lavoratori sono leve fondamentali: siamo una comunità di persone che si muovono insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni".

E sul versante delle relazioni nei luoghi di lavoro Unicoop Firenze rivendica di aver "da sempre dimostrato di rapportarsi con il proprio personale in modo inclusivo e partecipativo. Lo dimostrano – continua – molti elementi, anche tangibili, come il premio variabile di risultato che, come da contratto integrativo aziendale, eroga il 25 per cento dell’utile conseguito dalla gestione commerciale della cooperativa al personale, e l’incentivo economico erogato nel 2020 quale ricompensa per l’impegno e la dedizione dimostrata nella situazione emergenziale legata alla pandemia. Da sempre Unicoop Firenze ha due punti di riferimento: il nostro milione di soci – conclude Fabrizio Guerrini – e i circa 8 mila dipendenti della cooperativa. Questi sono i nostri valori, questa è la nostra storia che parla con i fatti".