
Il 15 novembre il giudizio per il nigeriano che rapinò marito e moglie all’ospedale
Aveva rapinato un settantenne all’uscita del San Donato, aggredendo prima lui, poi la moglie. L’uomo, un nigeriano di 33 anni, senza fissa dimora in Italia, dopo essere stato individuato ed arrestato da carabinieri era finito in carcere. In questi giorni è stato raggiunto dal rinvio a giudizio.
L’udienza si terrà il 15 novembre, dovrà rispondere del reato di rapina aggravata. L’aggravante per l’età degli aggrediti e per essere clandestino nel territorio nazionale, nonché per le lesioni personali gravissime e per resistenza ai pubblici ufficiali che, immediatamente avvertiti, avevano rincorso l’extra comunitario che si era dato alla fuga.
Una volta fermato erano stati spinti, strattonati e sollevati da terra. Succedeva a giugno. La coppia di settantenni, (l’uomo difeso dall’avvocato Tiberio Baroni e la moglie da Eugenio Baroni) erano arrivati al San Donato alle otto del mattino, dopo aver parcheggiato l’auto al multipiano. Terminata la visita medica, erano usciti dall’ospedale alle 11,20.
Proprio mentre i due si stavano avviando al parcheggio sono stati aggrediti alle spalle dal giovane. Prima l’uomo è stato spinto con forza a tal punto da sbattere al muro e successivamente cadere a terra.
A quel punto poi, lo straniero gli si è avventato contro urlando: "Dammi, dammi, dammi" cercando di prendere il portafoglio, che aveva nella tasca destra posteriore dei pantaloni, e mettendosi sopra di lui, bloccandogli le gambe e le braccia.
Un’aggressione feroce, davanti agli occhi della moglie atterrita e spaventata pensando al precario stato di salute del marito, operato ben due volte al cuore. Paura si, ma anche tanta rabbia per quello che stava accadendo, a tal punto da farle trovare la forza di scagliarsi verso l’aggressore per cercare di liberare il marito dalla sua presa.
Nonostante le sue urla e richieste di lasciarlo stare, vedendo che non riusciva ad aiutarlo, ha trovato la forza di un ultimo, disperato, gesto. Lo ha morso al braccio destro, nelle vicinanze dell’omero.
A quel punto lo straniero si è alzato dall’uomo, e si è rivolto alla donna, con una spinta l’ha fatta cadere violentemente a terra dove ha sbattuto la spalla contro il marciapiede. Dopodichè è riuscito nel suo intento, arraffare il portafogli dell’uomo, per poi scappare verso il Pionta. I due, rimasti soli, si sono alzati da terra doloranti. Subito è stato chiamato il 112, all’arrivo dei carabinieri la coppia ha dato una descrizione dell’aggressore.
Uno straniero di giovane età, con indosso un cappellino giallo e nero, un giacchetto bordeaux, pantaloni o jeans neri e, sicuramente i segni di un morso sul suo braccio destro provocato dalla moglie. Dopo pochi minuti, con l’arrivo di una seconda pattuglia dei carabinieri, la coppia ha identificato senza nessun dubbio l’aggressore da una foto mostrata loro.
L’uomo denunciato, è stato ben presto arrestato e portato in carcere. In questi giorni è stato rinviato a giudizio per rapina aggravata e per resistenza a un pubblico ufficiale.