Provincia, colpo di scena Polcri pronto a candidarsi

Il sindaco di Anghiari a un passo dalla sfida a Chiassai: "Decido domani". Trattativa no stop con Lucia Tanti sulla vicepresidenza finora chiesta da Arezzo

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di Lucia Bigozzi

La partita si riapre. Il colpo di scena arriva all’ultimo tuffo, sul filo di lana del giorno (lunedì) in cui le candidature per la Provincia vanno depositate con al seguito 75 firme. E piomba nel campo della politica tra la conferma della candidatura di Silvia Chiassai e l’empasse del centrosinistra a caccia di un candidato disponibile a sfidare la presidente uscente (ricandidata dopo il via libera dei partiti e della maggioranza dei sindaci al tavolo convocato da Alessandro Ghinelli).

La novità è che spunta un altro contendente: ci starebbe pensando Alessandro Polcri che rivendica il criterio della rappresentanza territoriale e non ha digerito la prevalenza di quello sulla continuità amministrativa che ha chiuso i giochi nel duello interno con Chiassai. Da qui discende una trama tessuta da Polcri in questi giorni per tradurre il criterio nella richiesta della vicepresidenza della Provincia. Casella in realtà gradita ad Arezzo che per due volte ha fatto un passo indietro facendone fare uno in avanti alla candidatura di Chiassai (poi eletta nel 2019 e ora ricandidata). "Scioglierò la riserva entro domani a mezzogiorno", dice sibillino il sindaco civico "abituato alle battaglie, del resto siamo i discendenti della battaglia di Anghiari", ironizza facendo intendere di non essere disposto a mollare. Sul piatto della trattativa che il vicesindaco Lucia Tanti sta portando avanti in tandem con Ghinelli nell’intento di trovare una ricomposizione e tenere unito tutto il blocco del centrodestra, sarebbe stata avanzata la proposta di una staffetta tra Anghiari e Arezzo alla vicepresidenza dell’ente. Opzione che avrebbe trovato le porte di Polcri chiuse. Di qui il raffreddamento e il nodo che il sindaco anghiarese scioglierà a "breve dopo l’ultimo confronto con la mia maggioranza". La sensazione è che la situazione sia ormai a un punto di non ritorno, anche se contatti, telefonate e incontri caratterizzeranno le ultime ore disponibili prima del "mezzogiorno di Polcri". Ma a mezzogiorno e un minuto di domani il sindaco che si muove "con il sostegno di molti sindaci dell’area moderata" potrebbe comunicare la mossa finale. In quel caso l’effetto sarebbe duplice: creare un pericoloso cuneo nel centrodestra sul crinale insidioso del voto a scrutinio segreto e aprire un fronte trasversale che potrebbe coinvolgere anche eletti e grandi elettori (sindaci) del centrosinistra. Ipotesi non peregrina dal momento che la mossa di Polcri potrebbe fare il gioco di un centrosinistra che ad oggi non ha trovato un candidato da contrapporre a Chiassai nonostante il pressing sugli unici due sindaci candidabili per la regola dei 18 mesi: Andrea Tavarnesi (Civitella) e Roberto Pertichini (Montemignaio).

Un assist, quello di Polcri che risolverebbe lo stallo nella coalizione guidata dal Pd e aprirebbe all’idea di convergenze parallele nel segreto dell’urna. Il fuoco sotto la cenere ha ripreso vigore. E il "mezzogiorno di Polcri" potrebbe diventare un incendio.