
I responsabili del furto al Corsalone incastrati dalle telecamere. Due arresti e due denunce per i rumeni componenti del gruppo. Parte della refurtiva era già stata recuperata nei giorni scorsi.
di Fabrizio Paladino
Stavolta c’è voluto davvero poco tempo per sgominare la banda che nei giorni scorsi aveva fatto sparire da un’azienda di lavorazione metalli oltre 120 quintali di rame. Fondamentali per indirizzare le indagini sono state le immagini delle telecamere dell’azienda che ha indirizzato bene l’attività investigativa dei carabinieri.
Nel pomeriggio del 26 agosto i militari della Compagnia di Bibbiena hanno arrestato 2 soggetti e denunciati ulteriori due individui ritenuti responsabili in concorso di furto aggravato e ricettazione: si tratta dunque dei componenti, tutti di origine rumena, di una banda responsabile del grave furto perpetrato nella notte tra il 19 e il 20 agosto nella frazione Corsalone di Chiusi della Verna ai danni di un’importante azienda di lavorazione metalli. In quell’occasione venivano asportati 120 quintali di rame per un valore commerciale di 140mila euro. A seguito del furto – come hanno sottolineato i carabinieri in una nota – partivano immediatamente le indagini che permettevano dapprima di recuperare gran parte della refurtiva, la quale era stata occultata dai ladri in un’area boschiva del Corsalone nonché, in seguito, di acquisire importanti elementi investigativi.
Nei successivi 6 giorni, attraverso la disamina degli impianti di videosorveglianza dell’intero Casentino nonché con lunghi servizi di osservazione, controllo e pedinamento e accertamenti di tecnico-scientifici, l’inchiesta ha permesso di identificare i veicoli utilizzati per commettere il crimine e, tramite il sistema di videosorveglianza, di risalire ai volti dei responsabili. Un ulteriore passo in avanti è stato compiuto grazie al rintraccio del furgone utilizzato, di seguito fermato nella zona di Badia Prataglia e di una vettura, anch’essa impiegata nel furto, quest’ultima fermata a Bagno di Romagna. A bordo vi erano i soggetti ripresi dalle telecamere dell’azienda colpita nonché attrezzature per lo scasso e frammenti del rame sottratto. I quattro rumeni, con precedenti specifici, erano pronti a lasciare il territorio nazionale e dirigersi nell’Est Europa. Al termine delle formalità di rito, gli arrestati sono stati portati al carcere di Arezzo. I ladri, approfittando anche del fatto che l’azienda era chiusa per ferie, avevano fatto irruzione la notte tra lunedì 19 e martedì 20 agosto nella ditta casentinese, specializzata in lavorazione di metalli e prodotti per lattoneria. Un’azienda leader nel settore che da oltre ottant’anni lavora anche all’estero.
La banda aveva sfondato per entrare dentro lo stabilimento della Giovannini Metalli verso la mezzanotte, rubando numerose bobine di rame. Poi i malviventi si erano dileguati nel nulla, facendo perdere le loro tracce. Sul posto subito gli uomini guidati dal tenente Domenico Gaudio. I malviventi sarebbero arrivati sul piazzale dell’azienda con veicoli rubati. Col martello pneumatico avevano fatto un buco nel muro e da qui sono entrati all’interno dello stabilimento rubando i rotoli di rame, caricandoli sui mezzi per poi darsi alla fuga. Di recente c’erano stati anche altri furti ai danni di orafi aretini, ma gli inquirenti avevano subito escluso collegamenti.