di Dory d’Anzeo
Il post su Facebook di Rossella Angiolini – dove definiva ‘zoccole’ le femministe di sinistra - ha agitato la politica, e non solo, per tutta la giornata di ieri, e l’eco delle polemiche è ancora ben lontana dallo spegnersi. E l’ex consigliere regionale di Forza Italia, già asessore e candidata a sindaco, non ha perso tempo a rassegnare le dimissioni dall’incarico di presidente della commissione pari opportunità della Provincia.
Silvia Chiassai, che della Provincia è presidente, prova a chiudere la questione: "Non ho sentito nessuno indignarsi per una ragazza pakistana sparita nel nulla con gli ormai certi che si tratti di omicidio premeditato. Il silenzio politica è stato assordante. Il linguaggio usato dall’avvocato Rossella Angiolini è inaccettabile e va assolutamente condannato. Mi dispiace però dover constatare che nessuno di quelli che oggi pubblicamente si indignano, hanno detto una parola per Saman, la vera vittima. Il comportamento di Angiolini resta inaccettabile ed è per questo motivo che le ho chiesto responsabilmente di dare le dimissioni dal ruolo che occupa. Mi preme anche precisare che ho voluto fortemente ricostituire la commissione pari opportunità , per anni soppressa, tanta era l’attenzione dei miei predecessori verso le donne".
Non appena il post di Angiolini ha cominciato a girare sui social, si sono moltiplicate le reazioni e le richieste di dimissioni. Si sono espressi già ieri il segretario provinciale del Pd Francesco Ruscelli, la sindaca di Talla Eleonora Ducci e anche la segretaria provinciale della Cisl, Silvia Russo. Prima che fossero rese note le dimissioni di Angiolini, la conferenza provinciale delle donne democratiche si era fatta sentire, chiedendo a Chiassai di rimuovere l’avvocato dall’incarico.
Il caso è rapidamente diventato nazionale e presto approderà in Parlamento, come ha anticipato Francesco Ruscelli, per via di un’interrogazione che sarà presentata dal deputato democratico Walter Verini. Quest’ultimo, con un video su Facebook, ha spiegato: "Rossella Angiolini è avvocato e insegnante e noi presenteremo un’interrogazione parlamentare al Ministro della Pubblica Istruzione per capire se è compatibile che una persona che usa questo linguaggio possa svolgere funzioni educative".
Lo scontro tra destra e sinistra va anche oltre il post di Rossella Angiolini, ad esempio Ruscelli si rivolge così a Silvia Chiassai: "Piuttosto fuori luogo il tentativo di strumentalizzazione politica dell’ultimo minuto su presunti ‘silenzi’ sul caso Saman. Ci tengo a riaffermare che le offese alle donne sono tutte da condannare così come le violenze sulle donne, che le donne offese si chiamino Giorgia Meloni o Anna Rossi o che le donne che subiscono violenza, o peggio, che vengono uccise si chiamino Saman o Marianna. Riusciremo mai ad essere tutti concordi almeno su questo?".