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Cronaca

Polittico superstar nei grandi musei. Destinazione New York e Londra

Mostre sul ’300: il capolavoro di Lorenzetti dall’autunno al Metropolitan, poi alla National Gallery. I sopralluoghi

Polittico superstar nei grandi musei. Destinazione  New York e Londra

Polittico superstar nei grandi musei. Destinazione New York e Londra

di Lucia Bigozzi

AREZZO

La prima volta Oltreoceano. E in assoluto un doppio debutto di straordinario valore nei grandi musei del mondo. Il Polittico di Lorenzetti prepara il viaggio, dalla Pieve al Metropolitan Museum di New York.

Sarà tra i capolavori protagonisti della mostra dedicata alla pittura senese del Trecento, in programma da ottobre a gennaio gennaio nelle sale della prestigiosa Galleria. Non solo: la tavola datata 1320 avrà un posto d’onore al Metropolitan perchè nello schema al quale gli organizzatori stanno lavorando, potrebbe essere collocata addirittura nella prima sala dell’esposizione che propone opere di altri artisti del Trecento, tra i quali Simone Martini.

Da New York a Londra, seguendo il filo della stessa esposizione che dall’America raggiungerà il Regno Unito. Anche in questo caso il Polittico di Lorenzetti sarà ammirato da studiosi d’arte e appassionati di tutto il mondo. Accadrà da marzo a giugno 2025: sono le coordinate temporali del grande evento inglese.

A riallacciare i fili della trama interrotta bruscamente dal Covid, è stato il sindaco Alessandro Ghinelli, che in occasione del viaggio a New York per l’intervento al Palazzo di Vetro (insieme alla delegazione di Rondine) ha incontrato la direttrice del Metropolitan che ha confermato l’ok alla mostra. Interesse peraltro manifestato dagli stessi organizzatori già nel 2022 all’allora vescovo Riccardo Fontana che, a sua volta, aveva dato il primo via libera nel 2019, quando le grandi manovre d’Oltreoceano puntavano in direzione di Arezzo, con i vertici del Metropolitan e della National Gallery in città per un tour preparatorio di incontri tra Palazzo Vescovile e Palazzo Cavallo.

Ora l’ok è arrivato dal vescovo Andrea Migliavacca, così come aveva già fatto don Alvaro Bardelli, parroco di Santa Maria della Pieve, parrocchia proprietaria dell’opera di Lorenzetti.

L’iter si è messo in moto e dalla Curia è partita la richiesta alla Soprintendenza: un’interlocuzione e un passaggio strategici, curati nei minimi dettagli da Serena Nocentini, direttore dell’ufficio beni culturali della Diocesi. Adesso siamo nella fase dei sopralluoghi: gli esperti della Soprintendenza sono tornati alla Pieve per valutare le condizioni dell’opera sul piano della trasportabilità: si tratta di un viaggio oltre i confini nazionali e tutto deve essere monitorato al millimetro.

Il Polittico si compone di cinque parti realizzate a tempera e olio su tavola: sono componibili e del resto la scomposizione e ricomposizione è avvenuta durante il restauro condotto dai tecnici di Ricerca che si è concluso nel 2020. Certo è che in questa fase, l’iter prevede una serie di step: al termine dei sopralluoghi la Soprintendenza invierà una relazione con le indicazioni sulla trasferibilità dell’opera al ministero dei beni culturali, per la precisione alla Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, settore mostre. Una volta ottenuto l’ok definitivo da Roma, a dire l’ultima parola per il viaggio Oltreoceano dell’opera sarà il Vaticano che dovrà comunicare il proprio parere dal momento che il capolavoro di Lorenzetti è destinato alla trasferta fuori dai confini nazionali. L’iter, tuttavia, è partito e da Arezzo si lavora in tandem con New York e Londra per mettere a punto il piano di trasferimento e quello espositivo che metterà il capolavoro di Lorenzetti sotto i riflettori del mondo. La sua origine è raccontata da Giorgio Vasari, altro grande artista con cui si incrocia l’anno d’oro di Arezzo. Vasari scrive e che Pietro Lorenzetti venne chiamato ad Arezzo dal vescovo Guido Tarlati per affrescare la tribuna e l’abside della pieve di Santa Maria, dipingendo dodici storie della Vergine culminanti nell’Assunzione. Una pala d’altare pronta a stupire il mondo: live.