Mangani Francesca
Cronaca

Politica casentinese ancora nel caos: continuano le polemiche

E' scontro sulla proposta di chiamare "Casentino" l'ipotetico nuovo comune Bibbiena-Ortignano Raggiolo

Bibbiena

Stia, 28 Luglio 2015 - I social network si sa, sono ormai diventati uno strumento fondamentale per la politica di oggi ed è proprio attraverso questo moderno mezzo di comunicazione che sindaci, assessori e consiglieri hanno espresso in questi giorni il proprio pensiero sulla possibile fusione di alcuni comuni casentinesi. L’ultima e più recente polemica è nata in seguito alla proposta del consiglio comunale di Ortignano Raggiolo: nell’esprimere la volontà di creare una fusione con il comune di Bibbiena, lo stesso consiglio ha infatti individuato il termine “Casentino” come l’ipotetico nome del nuovo comune. Le reazioni non si sono fatte attendere. I sindaci di Pratovecchio Stia, Poppi, Montemignaio, Chiusi della Verna, Chitignano, Talla e Castel Focognano hanno firmato e reso pubblico un comunicato nel quale esprimono la loro contrarietà e si rivolgono al presidente della regione Toscana Enrico Rossi e alla giunta regionale chiedendo di rigettare la proposta in quanto a loro avviso il termine "Casentino” rappresenta da secoli l’intera vallata e nessun singolo comune ha il diritto di appropriarsene.

“L’usurpazione da parte di un solo comune del toponimo Casentino non solo andrebbe a negare secoli di storia, ma rappresenterebbe un notevole passo indietro rispetto al tentativo, in atto proprio con le attuali amministrazioni, di sviluppare il senso di appartenenza al Casentino attraverso progettualità di vallata, come la gestione della materia socio-sanitaria e del turismo. Gli abitanti di tutti gli altri comuni del Casentino – continuano i sindaci nel comunicato - si sentirebbero privati della possibilità di dirsi e sentirsi casentinesi, visto che tale appellativo sarebbe di spettanza esclusiva degli abitanti dell’ipotetico comune Bibbiena-Ortignano Raggiolo. In ambito turistico, tra l’altro, tale scelta rischierebbe di creare confusione tra i visitatori, annullando gli attuali sforzi di far percepire tutta la vallata casentinese, e non solo una piccola parte, come unica destinazione turistica di eccellenza. Dal punto di vista politico e di rappresentanza popolare, poi, l’uso del termine Casentino per individuare un nuovo comune potrebbe apparire un segnale anacronistico di volersi muovere nuovamente verso quel comune unico che è stato seccamente bocciato dai casentinesi nel referendum del 2012, ma che probabilmente è rimasto nelle ambizioni di alcuni che in quel referendum risultarono sconfitti”.