LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Panno, un altro vertice per salvare la fabbrica

Venerdì a Soci riunione tra lavoratori, sindacato, produttori della vallata. Presenti il sindaco Vagnoli e Ducci dell’Unione dei Comuni

di Lucia Bigozzi

L’immagine più efficace per raccontare lo stato dell’arte sulla vertenza del Panno Casentino è la clessidra. C’è una data, il 30 settembre verso la quale è iniziato il conto alla rovescia: in ballo 18 posti di lavoro (un centinaio nell’indotto) e la produzione di un tessuto che racchiude in sè storia, innovazione e molte commesse dai mercati internazionali. Nello stabilimento di Soci si lavora per rispettare le consegne di ordini già acquisiti fino alla fine dell’anno e il fatturato nei primi sei mesi del 2022 ha raggiunto un milione di euro, cioè la cifra dell’intero 2021. Ma i giorni passano, il 30 di settembre scatterà la procedura dei licenziamenti collettivi e lo stop ai macchinari. Le due curatele che gestiscono stabile e attrezzature hanno fissato la dead line di una vertenza al centro del tavolo di crisi aperto dalla Regione e che proprio ieri l’altro ha portato a Soci il delegato del presidente Giani per le crisi aziendali. Valerio Fabiani, proprio dalla fabbrica-comunità ha confermato l’impegno della Regione e lanciato l’allarme sul rischio di "esiti drammatici" senza una soluzione che salvi il futuro dei lavoratori e un prodotto unico. Venerdì c’è un nuovo passaggio per bloccare la clessidra: una riunione al quale lavoratori e sindacato hanno chiamato le istituzioni casentinesi.

Confermata la presenza del sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli e di Eleonora Ducci, presidente dell’Unione dei Comuni del Casentino, ma ci saranno anche i produttori del Panno per costruire "una rete di sistema, un patto che tuteli non solo lo stabilimento di Soci ma anche le numerose aziende che trasformano il Panno nei tradizionali cappotti e capi di abbigliamento molto richiesti in Oriente e nel mondo anglosassone" spiega Alessandro Mugnai, responsabile della sezione tessile-moda della Cgil che segue la vertenza insieme al segretario provinciale del sindacato, Alessandro Tracchi. La proposta che venerdì porteranno al tavolo, auspicando che possa diventare ragionamento condiviso e azioni concrete , è l’ulteriore sollecitazione che arriva dal territorio dopochè la Regione avvierà il confronto anche con il Gruppo laniero pratese Bellandi interessato ad acquisire fabbrica a macchinari e la società immobiliare del Gruppo Aruba che ha fatto un passo indietro rispetto all’asta alla quale aveva partecipato nel 2018.

In sostanza, l’obiettivo di venerdì è lanciare una "mobilitazione istituzionale" che coinvolga anche gli enti locali e metta in campo una "squadra" compatta per salvare l’economia di una vallata che ruota attorno al tessile e già sconta il peso dei rincari energetici. Intanto, laclessidra continua a girare.