CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Pali del telefono sul campo. Terreno bloccato da tre anni: "Nessuno viene a toglierli"

La storia di Felice Bravaccini proprietario di un terreno a Badia Tedalda. Sul suo terreno sono caduti anche i cavi, lui non può spostarli: rischia una multa.

Il campo invaso da pali e cavi del telefono caduti, l’intenzione di volerlo coltivare ma l’impossibilità di farlo perché comunque occorre rispettare determinate regole e lui non ha la facoltà di togliere nulla. Questa l’incredibile situazione nella quale da tre lunghi anni si trova Felice Bravaccini, pensionato residente a Badia Tedalda e proprietario di un appezzamento della superficie di un ettaro, che si trova fuori dal paese; percorrendo la 258 Marecchiese in direzione del valico di Viamaggio, si passa sotto la galleria Poggio dei Prati e dopo circa 200 metri c’è il campo in questione, della superficie di circa un ettaro. Il maltempo ha messo a terra, a suo tempo, i pali per il trasporto dei cavi della linea telefonica; alcuni di questi supporti in legno sono oramai divenuti fradici sotto l’effetto degli agenti atmosferici, altri sono stati piegati a causa della trazione esercitata dal cavi, riversandosi sul terreno del signor Bravaccini. Una situazione di degrado evidente, con assieme ingenti danni. L’uomo vorrebbe coltivare il campo a fieno, ma si ritrova costretto a stare fermo, in attesa che qualcuno provveda. "È una linea con i pali in legno vecchi e spesso marci che non reggono le intemperie: ho fatto diverse segnalazioni al gestore per risolvere il problema – ha detto Bravaccini – ma finora non sono servite a nulla; nessuno si è fatto vivo.

Il campo dove è presente la linea telefonica disastrata deve essere lavorato per la semina: purtroppo devo rimandare, praticamente non posso transitare. La domanda è la solita: fino quando devo aspettare? Non posso procedere con le arature e la mia pazienza è arrivata al limite. La lunga attesa di un intervento logora: siamo al paradosso. Capirei se quei pali abbattuti fossero lì da una settimana, o anche un mese, ma ormai è passato tanto tempo e oltre al disservizio in materia che riguarda la sicurezza, è subentrato anche potenziale pericolo". E Bravaccini aggiunge: "Mi chiedo se una società telefonica che fornisce un servizio ignori di fatto un privato cittadino che ha un problema non provvede quanto prima a risolverlo. Si sente spesso parlare di valorizzazione e ripopolamento della montagna - conclude il titolare del campo - ma certamente con queste problematiche non si va da nessuna parte: siamo lasciati allo sbaraglio, abbandonati a noi stessi in balia del destino. La cosa assurda che fa tanta rabbia è che non posso intervenire per rimuovere i pali e i cavi perché non sono di mia proprietà, anzi, rischio di prendere una sanzione, perché deve provvedere una ditta specializzata". Il caso in questione non sarebbe il solo: pali issati da mezzo secolo e caduti ve ne sono anche fra i boschi e in altri campi.