
Ospedale
Arezzo, 29 luglio 2018 - Se avete bisogno di un oculista tremate: perché il reparto da lunedì al 26 agosto chiude del tutto. Chiude per ferie, dopo aver dimezzato i letti durante il mese di luglio. Ma è solo un’eccezione. Il grosso dei reparti non subisce i tagli verticali di altri ospedali italiani.
Anche se viaggia in alcuni casi su riduzioni che oscillano tra il 20 e il 40%. Ma soprattutto mantiene alta l’asticella nei settori nevralgici. «Una riduzione dei posti letto è necessaria: un po’ perché l’utenza è inferiore e un po’ per consentire al personale di andare in ferie. Ma non c’è alcuna smobilitazione» assicura il direttore del San Donato Massimo Gialli.
I numeri? Chirurgia generale a luglio sta mantenendo il ritmo invernale, 28 letti ordinari e due di day hospital. Dal 1° al 25 agosto ne manterrà 24 complessivi, con un taglio del 20%. A Chirurgia Vascolare i posti letto dai dieci ordinari (compresi due di day hospital) sono già passati a 8 durante il mese di luglio e scenderanno a sei per tutto il mese di agosto, un calo in percentuale più robusto, del 40%.
Poi a settembre risaliranno a otto per tornare dal 17 al regime tradizionale. A Otorino i 15 posti letto dell’inverno sonio già calati a 12 e scenderanno per tutto agosto a sette, e in questo caso siamo oltre il dimezzamento dell’offerta. Anche per otorino la risalita sarà progressiva a settembre: e il 17 sarà la data alla quale tutto tornerà magicamente come a giugno.
Oculistica? Lo accennavamo all’inizio: piccolo reparto, 3 posti letto ordinari più 3 di day hospital. A luglio sono rimasti solo quelli brevi, ad agosto stop: ma in questo caso un’impennatina sarà anticipata, dal 27 agosto (non a caso un lunedì) almeno i tre letti a day hospital torneranno in funzione, per poi ritrovare a settembre il pieno regime.
Infine Urologia, l’ultimo reparto sacrificato: dei 18 posti invernali ne sono rimasti 15 per tutto luglio (un taglio del 17%) e da agosto passeremo a 10 complessivi, con una riduzione finale che sarà stata del 45%. Dunque almeno in questi reparti la riduzione è quantomeno corposa. E il resto? Una frenata alle operazioni programmate, che però non si fermeranno mai del tutto.
«Oltre a garantire ovviamente l’urgenza – spiega Gialli – non possiamo interrompere del tutto il flusso degli interventi, anche perché ci ritroveremmo alla fine con un volume troppo alto nelle settimane successive. Per questo ci saranno interventi anche la settimana di Ferragosto». Ma i due capisaldi non arretrano. Uno è il reparto di medicina. «E’ impensabile fare dei tagli qui, abbiamo sperimentato negli anni che anzi è uno di quei settori dell’ospedale che d’estate rischia di andare in crisi più che nelle altre stagioni».
Il motivo è semplice. Uno ambientale, il grande caldo spesso convoglia qui difficoltà respiratorie e problemi cardiaci legati a temperature anomale. Il secondo è sociale: un aumento degli anziani, anche se in teoria non dovrebbe essere l’ospedale a dare risposte a difficoltà non sempre patologiche. Poi c’è il pronto soccorso. «Nessuna riduzione. E anche in questo caso ci vengono in soccorso le serie storiche.
Dalle parti dell’emergenza non ci sono solo i picchi di Natale e tra gennaio e febbraio per l’influenza. Anche in piena estate ci sono due o tre momenti critici, sempre legati alle alte temperature». Non solo: ci sono le ferie dei medici di famiglia. E a quel punto la luce rossa del pronto soccorso si trasforma in un faro, acceso nel nel buio dell’estate.