SONIA FARDELLI
Cronaca

Oro zecchino nella lancia di Vasari. L’opera di Frangi affascina. Consegna-rallenty dopo l’inno bis

Presentato il trofeo in palio nell’edizione in notturna: la simbologia dell’impugnatura con metallo prezioso. Le regole della cerimonia: gli spettatori dovranno rimanere seduti e non invadere la piazza per lunghi minuti.

Oro zecchino nella lancia di Vasari. L’opera di Frangi affascina. Consegna-rallenty dopo l’inno bis

Una lancia d’oro bella e particolare. Quella dedicata a Giorgio Vasari e presentata ieri mattina in Comune. Nel pensare l’opera l’artista Giovanni Frangi, tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea in Italia, si è ispirato al dettaglio del serpente attorcigliato intorno all’albero dell’Allegoria dell’Immacolata Concezione, tavola di Vasari custodita agli Uffizi, mentre nel completare l’opera Francesco Conti ha tratto spunto dal dipinto "Le primizie della Terra vengono offerte a Saturno" di Palazzo Vecchio. L’elsa è in legno di tiglio che Vasari definiva: "il migliore tra tutti i legni perché ha pori uguali e ubbidisce più agevolmente alla lima et allo scarpello".

"Nell’asta - ha spiegato Conti - ho voluto riportare il suo autoritratto e poi la scultura, l’architettura e la pittura, ovvero le tre arti figlie del disegno di cui disquisiva nel suo trattato. Si ritrovano poi i simboli di Arezzo, il plastico che è a Casa Vasari, le Logge Vasari e i simboli di Firenze gli Uffizi e uno scorcio di Palazzo Vecchio. In alto ci sono parti rosa di legno rarissimo che richiamano i soffitti di Casa Vasari. Oro zecchino e oro bianco a rifinire la lancia. Abbiamo un po’ esagerato ma l’importanza della figura lo richiedeva".

Una lancia unica che segnerà anche il ritorno della cerimonia di consegna nella tribuna A. Ma con severe modalità.

"La consegna della lancia d’oro - ha spiegato il sindaco Ghinelli - sarà effettuata da me al rettore del quartiere vincitore su un palco fuori dalla tribuna A con la raccomandazione che una volta annunciato il quartiere vincitore da parte dell’araldo nessuno del pubblico in tribuna e in piedi si muova fino alla fine dell’esecuzione dell’Inno Terra d’Arezzo. Solo al termine del quale avverrà la consegna".

Un lasso di tempo non certo breve per i quartieristi che spesso non attendono neppure l’annuncio da parte dell’araldo dell’ultimo punteggio marcato. Prefetto e sindaco hanno però chiesto una maggiore maturità al mondo della Giostra in cambio del ritorno della cerimonia in tribuna A. La speranza è che tutti riescano a trattenersi. "Chi la vincerà - ha detto il sindaco - si aggiudicherà un prezioso tesoro sia per il valore intrinseco del trofeo, sia per il significato che riveste per la città".

"Sono felice di dare il mio contributo alla Giostra - ha spiegato Frangi - La scultura che ho realizzato si rifà ai temi del mio lavoro legati alla natura. Si tratta di una forma astratta che prende ispirazione da rami che si attorcigliano attorno a un tronco. Trovo che sia sempre importante uscire dalla propria comfort zone per dialogare con il mondo esterno. Diventa una sfida".