REDAZIONE AREZZO

Oro per mezzo milione finisce sotto confisca

I quindici chili erano stati sequestrati quando l’indagine portò a sgominare nel 2016 un traffico fino a Dubai

Ha permesso di individuare e disarticolare un sodalizio criminale, costituito da italiani ed algerini, operanti nella compravendita di oro "in nero", prodotti da aziende aretine e poi rivenduti nei paesi del nord Africa. Stiamo parlando dell’operazione "Groupage", una complessa indagine portata a termine dal nucleo polizia economico finanziaria di Arezzo a partire dal 2016, sicuramente una tra le più importanti investigazioni condotte negli ultimi anni nel settore dell’illecito traffico di metalli preziosi, che oggi ha segnato un ulteriore punto.

I finanzieri hanno infatti confiscato circa 15 chili di oro puro, per un valore stimato di oltre cinquecentomila euro, con i quali si va a completare l’acquisizione del materiale orafo in capo al patrimonio erariale.

L’operazione del 2016, o meglio i due blitz contro lo stesso traffico di oro al nero - quello dal produttore al destinatario finale, da Valenza Po, capitale del metallo prezioso, a Dubai, con perno ad Arezzo, il vero centro nevralgico dell’affare - hanno riguardato tredici indagati, di cui due arrestati, per riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, commercio abusivo di oro, reati tutti aggravati dalla condotta transnazionale.

A processo è andato Alessandro Riccarelli, l’orafo aretino già coinvolto in Fort Knox e finito di nuovo nella bufera, trovato nel 2016 a scambiarsi con un corriere algerino, nella zona di San Zeno, quattordici chili di gioielli (di Riccarelli) e mezzo milione in contanti (l’algerino).

Ha invece patteggiato Dino Peruzzi, imprenditore di Civitella, che era stato sorpreso insieme a un orafo di Valenza Po (altro importante distretto) nel garage di casa mentre cedeva lamine d’oro senza punzonatura in cambio di 532 mila euro. Proprio il patteggiamento ha fatto scattare la confisca dei 15 chili d’oro puro.