
Rondine
Arezzo, 19 marzo 2022 - Le bandiere dell’Ucraina potranno sventolare nella marcia che per la prima volta nella storia chiude a quattro mandate la Setteponti: ma solo se unite a quelle della Russia. Nello stile Rondine, l’evento che riaccende i riflettori sulla Cittadella accomuna i nemici perfino nei dieci chilometri che dividono la tangenziale dal borgo. Gli stessi nemici che da giugno divideranno la tavola e per ora uniti nelle bandiere. E’ una delle indicazioni date per questa marcia della pace che convergerà sul colle sopra l’Arno. Ricreando dopo quasi due anni l’effetto Segre.
L’atmosfera irripetibile dell’ultima testimonianza pubblica della senatrice a vita, seguita in presa diretta allora da tutte le scuole italiane. Stavolta non ci sarà lei in carne ed ossa ma ci sarà la sua voce e forse il suo volto. Per l’ennesima volta la superstite di Auschwitz non resiste al richiamo della Cittadella, segno di un legame, di affetti e di obiettivi, profondissimo. Sarà lei a concludere la mattinata, tagliando a parte a parte il piazzale dedicato a Janine, la sua compagna di lager, inaugurato proprio nel giorno di quella testimonianza.
Parole che mai come stavolta faranno da ponte tra una guerra del passato e una che oggi spaventa il mondo. E contro la quale provano a muoversi migliaia di studenti.Dal provveditore Roberto Curtolo (che dovrebbe essere anche lui della partita) hanno avuto la circolare che generazioni di studenti hanno sempre sognato: sabato la scuola per voi è in quei dieci chilometri di asfalto. Una «giustificazione» preventiva e blindata, che riguarderà medie e superiori.
E l’afflusso si annuncia massiccio, con tanto di professori a fianco. Ritrovo nel piazzale dell’ex Ipercoop alle 8.30 e partenza intorno alle 9. Non ci saranno solo studenti: l’invito è ad ampio spettro, chiunque voglia partecipare è naturalmente gradito. La polizia municipale, che destino vuole abbia la sua sede proprio sulla Setteponti e quindi potenzialmente chiusa al traffico, ha riesumato la circolazione di quando il ponte Buriano era chiuso.
Nel cuore delle cave di Quarata, Meliciano, Cincelli. Le auto al bando e il serpentone a muoversi verso Quarata, lo stesso Ponte Buriano, il cuore del paese, la salita che conduce alla Doccia. Fino alla deviazione verso Rondine. Lì dove le testimonianze si incroceranno prima di Liliana Segre. Una arriverà da Anna Safroncik, attrice ucraina da anni ad Arezzo, molto conosciuti, protagonista in questi giorni della ribalta televisiva con la sua storia, perfino fianco a fianco con Bruno Vespa.
E in presenza ci sarà la mamma Lilia Chapkis, etoile, maestra di danza, già capace di commuovere chi era in piazza San Jacopo e davanti al Comune in due precedenti manifestazioni. E ci saranno i ragazzi di Rondine, quelli che la guerra di sicuro non l’hanno scoperta ora. In testa Arina, la giovane russa che in Cattedrale aveva preso le distanze dal conflitto e da chi l’aveva scatenato.
Un evento che il presidente di Rondine Franco Vaccari ha costruito insieme al sindaco Alessandro Ghinelli, al provveditore, alla Consulta degli studenti. In diretta streaming, sui canali della Cittadella, e in diretta Tv sia su Teletruria che su Tele San Domenico. Tra gli ospiti certi Domenico Giani, il presidente nazionale delle Misericordie, che fino a pochi giorni fa era a Leopoli.
Ma sono annunciati anche parlamentari, consiglieri regionali: e l’Arcivescovo Riccardo Fontana, che raggiungerà Rondine prima di mezzogiorno. Parola d’ordine? Non offese, non attacchi alle persone, largo ai colori della pace, non vessilli simboli di organizzazioni politiche o istituzionali. Bandiere sì ma con i colori di Ucraina e Russia fianco a fianco. Almeno per un giorno. Almeno sulle curve della Setteponti.