REDAZIONE AREZZO

Odori molesti e rabbia. Le storie dei residenti sui banchi del consiglio: "Non lasciateci soli"

Occhi rossi, gole che bruciano e notti insonni nelle testimonianze in aula "Siamo preoccupati: che ripercussioni può avere sulla nostra salute?".

Odori molesti e rabbia. Le storie dei residenti sui banchi del consiglio: "Non lasciateci soli"

di Gaia Papi

AREZZO

Occhi che lacrimano, gole che bruciano. Notti insonni, finestre sprangate, giardini non più vivibili. Sono storie che arrivano da Chiani, da San Zeno, San Giuliano, Olmo, Le Poggiola. Ieri sono state raccontate dai banchi di Palazzo Cavallo, in occasione del consiglio comunale aperto chiesto dai partiti di minoranza per far luce sul problema dei cattivi odori. Ognuno porta la sua storia davanti al sindaco Ghinelli e alla giunta comunale, tutta presente. All’appello mancano invece Arpat, Aisa, Asl che hanno declinato l’invito. Storie che in questi mesi sono state oggetto di numerose segnalazioni, ieri raccontate tra rabbia e nodi alla gola. Tanti interventi, il sapore lo stesso, quello acre degli odori di cui tutti parlano. "Il puzzo, intensificato negli ultimi due anni, ci sta condizionando la vita, ci obbliga a chiuderci in casa, anche se capace di superare gli infissi, di non vivere i nostri giardini, di non dormire. Le nostre case ormai sono svalorizzate. Da troppo tempo sono calpestati i nostri diritti fondamentali, dalla salute, alla libertà di vivere". Ma anche, e soprattutto "Quanto farà male alla nostra salute? Siamo sicuri che si tratti solo di puzzo?" si chiedono. "L’Asl spiegò chiaramente che la percezione di odori sgradevoli ha delle incidenze sulla psiche, ma può creare anche malessere, mal di testa, nausea. Sintomi che chiunque vive in queste zone ha provato" spiegano.

"Inutile dire che noi siamo preoccupati. La putrefazione dell’immondizia emana sostanze tossiche che possono diventare nocive. Per questo è partito l’esposto dal "comitato stop puzzo", e altri verranno effettuati da cittadini" spiega un altro residente delle zone interessate. "Le nostre segnalazioni? Sembra che diano fastidio. C’è chi ci rimbalza, chi ironicamente ci dice di creare dei comitati. C’è chi ha detto che siamo dei visionari e stalker". E ancora: "Tra affermazioni e smentite siete stati voi ad aver individuare da dove arriva quel puzzo, il termovalorizzatore. Ci chiediamo: ma tutti i soldi messi in campo per lo studio olfattometrico non potrebbero essere utilizzati per risolvere il problema?" si chiede un residente. L’appello è comune: "Chiediamo alle istituzioni di non abbandonarci".