MASSIMO PUCCI
Cronaca

Novantenne, pugni alla ladra: "Mi aveva rubato il Rolex"

E’ accaduto in un cimitero. Lui è Gaspare Romiti, noto ex ciclista. «Quella donna ha cercato di farla franca, è finita a terra». "Voleva abbracciarmi...» Poi la reazione

Romiti

Arezzo, 4 febbraio 2020 - Cerca di portare via il Rolex all’anziano ma viene stesa con un pugno. Baruffa in un cimitero cortonese, ma a spuntarla è il nonno che si dimostra ancora sveglio e pimpante. È accaduto alcuni giorni fa in un campo santo di campagna, vittima del tentativo di furto il conosciuto Gaspare Romiti. All’età di 93 anni Romiti racconta di aver avuto la meglio su una 45ennne straniera che gli si era aggrappata al cinturino del prezioso orologio.

«Mi strattonava, ma era a tiro, gli ho dato un destro da ko», spiega con un misto di amarezza e orgoglio il noto ex ciclista che è salito fino in Comune per chiedere maggiori controlli ai cimiteri. Romiti è una leggenda locale dello sport, negli anni della sua carriera ha collezionato diverse vittorie, non erano certo i tempi del ciclismo vintage, non si doveva tribolare per trovare le strade bianche e le bici pesanti, quella era la norma e si correva anche per guadagnare qualcosa.

Un mondo che lo ha forgiato, tanto che Gaspare a 93 anni è sempre in giro, pronto alla battuta, lo incontri al bar a Camucia dove si ritrova la mattina con gli amici di sempre a prendere il caffè. «Mi avevano raccontato che c’erano stati dei problemi anche in passato nei cimiteri della zona, ma non mi era mai capitato – racconta Romiti – io come ogni settimana sono andato a portare i fiori sulla tomba dei miei genitori a Montecchio del Loto, vicino casa e sono stato avvicinato da questa donna».

Gaspare Romiti non si ricorda che tipo di accento fosse, ma solo che la parlata aveva un’inflessione straniera: «Mi si è fatta avanti facendo il nome di mia moglie e chiedendomi di salutarla – ricorda l’ex ciclista – poi si faceva sempre più vicino e ad un certo punto ha chiesto di abbracciarmi per salutarmi, è a quel punto che ho sentito che stava armeggiando sul cinturino del mio orologio, io mi sono opposto e lei ha cominciato a tirare come una forsennata, mi stava facendo male».

Al cimitero non c’era nessun altro quella mattina, salvo qualcuno che stava aspettando la donna a bordo di un‘auto. «Ho tenuto duro, lei non mollava, ma sentivo un gran dolore – spiega Romiti – è a quel punto che me la sono tirata vicino con la sinistra e gli ho dato un destro sul mento, è finita a terra come una pera, l’orologio è volato lontano».

A quel punto Romiti va per riprendere il Rolex in mezzo alla vegetazione spontanea, con la coda dell’occhio vede la donna rialzarsi e salire in auto del complice. «Appena sono tornato a casa – afferma – ho pensato che questa cosa l’avrei dovuta raccontare: bisogna stare attenti a non cadere nei tranelli, ho chiesto al sindaco Luciano Meoni di fare qualcosa per garantire la sicurezza, lui mi ha ascoltato»