No al piano per Camucia Raccolte già 500 firme

I residenti contestano il piano di riqualificazione della principale frazione. Nel mirino la zona di Piazza Sergardi, via Lauretana e viale Regina Elena

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di Laura Lucente

Sono già oltre 500 le firme raccolte per dire no al progetto di riqualificazione di Camucia. Un’iniziativa partita dalle file della minoranza Pd in consiglio comunale che da mesi esprimono la loro ferma contrarietà al progetto deciso dall’amministrazione comunale di Cortona che riguarda la riqualificazione della principale frazione del territorio e, in particolare, della zona di Piazza Sergardi, via Lauretana e viale Regina Elena. Dopo una iniziativa pubblica del luglio scorso, è stato deciso di promuovere a stretto giro di posta una raccolta firme e chiedere, al contempo, anche la convocazione urgente di un consiglio comunale aperto. Si tratta di un progetto di riqualificazione dei parcheggi e dell’arredo urbano approvato a fine giugno. Un progetto ampio, che dovrebbe concludersi entro tre anni e che impegna risorse per 3 milioni di euro di cui, attualmente 800 arrivate tramite il Pnrr. I primi step a partire in autunno dovrebbero essere quelli legati alla pedonalizzazione di Piazza Sergardi con la creazione di nuovi parcheggi esterni e nuovo arredo urbano. Parcheggi che saranno realizzati in via Lauretana e via Regina Elena a lisca di pesce e, nel caso di via Regina Elena "sacrificherebbero" anche il marciapiede attuale. I firmatari della petizione sostengono che non ci sia stato un tavolo di confronto vero tra i cittadini e l’amministrazione sulle scelte progettuali, che in alcuni casi ritengono peggiorative della condizione di vita della frazione, sia per i residenti che per le attività commerciali presenti.

"Non si affrontano temi molto più importanti per Camucia – conferma anche il Pd – quali la necessità di superare la frammentazione degli spazi di carattere civico quali Dec, biblioteca, farmacia, sala civica e l’assenza – o il miglioramento strutturale – di spazi e luoghi e di aggregazione".

Dal canto suo il sindaco Luciano Meoni difende a spada tratta la bontà del progetto ribadendo che l’intenzione è quella di "dotare l’area urbana di una zona pedonale, un luogo che sia di incontro quotidiano per gli abitanti, ma anche adatto ad ospitare spettacoli ed eventi culturali". Sul tema erano sorte perplessità anche dalle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti che si erano fatti portavoce delle preoccupazioni delle attività economiche in sede fissa e ambulante.