REDAZIONE AREZZO

"Nella trincea dell’urgenza". Vescovo grato per gli aiuti lancia la raccolta fondi e mette al centro i tempi

"Il quadro delle Belle Arti è chiaro, si tratta di accelerare gli interventi"

"Nella trincea dell’urgenza". Vescovo grato per gli aiuti lancia la raccolta fondi e mette al centro i tempi

Urgenza e coralità. Sono le parole che il vescovo Andrea usa per rilanciare la buona battaglia. Il milione donato da Patrizio Bertelli alla Diocesi innesca l’accelerazione negli interventi non più rinviabili. Perchè la Pieve è fragile e bisogna fare in fretta. "Non dobbiamo perdere tempo per una serie di ragioni", mette in chiaro Migliavacca e su questo incardina metodo di lavoro e tempistica.

"La Pieve ha urgente bisogno di interventi e questa è la priorità. Il secondo punto: dobbiamo valorizzare il finanziamento ricevuto da Bertelli e l’impegno che speriamo daranno altri aretini. Ma il lavoro va fatto partire al più presto". Lavoro di coordinamento e programmazione, a stretto giro: in settimana è previsto l’incontro con il soprintendente Nannetti, "se lui è disponibile, per me va bene", incalza il vescovo. Eppoi c’è il cantiere da mettere in moto, entro l’estate. Nel ragionamento di Migliavacca c’è la consapevolezza che "il lavoro va fatto partire al più presto possibile, tenendo presente che ci sono due tipi di intervento. Quello sul campanile legato a un finanziamento del 2018 con fondi pubblici che deve gestire la soprintendenza attraverso i propri canali di appalto e procedure collegate e un canale autonomo di finanziamento relativo alla Pieve che ha altri percorsi e non è vincolato ai fondi pubblici". È su questo che Migliavacca e Nannetti ragioneranno al tavolo comune, forse già in settimana. Perchè l’obiettivo è "avviare un intervento coordinato nella speranza che la nostra volontà di partire entro l’anno, renda più veloce le procedure sul campanile".

Un orizzonte di due anni per salvare la Pieve: è un tempo "ragionevole, sono in piena sintonia con la tempistica indicata dal soprintendente, con il quale c’è una bella collaborazione, accordo e volontà comune di lavorare insieme". Se la Pieve è stata messa in sicurezza, la stessa urgenza sui lavori, diventa strategica per la raccolta fondi lanciata dalla diocesi. "Il contributo di Bertelli è importante e siamo grati, ma non è sufficiente per il complesso degli interventi necessari. Speriamo in altri apporti cospicui e che il gesto di Bertelli possa innescare un circolo virtuoso".

Del resto, è la chiosa di Migliavacca, "Arezzo ha un immenso patrimonio artistico e lo stato di salute della Pieve è un forte invito agli aretini a voler bene ai tesori d’arte che la città custodisce". Una sollecitazione a riconoscere il valore di una storia senza tempo e a difenderla da ogni minaccia.

Lucia Bigozzi