MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Nei guai i furbetti del reddito di cittadinanza

La Guardia di Finanza ha incastrato tre individui denunciati per truffa e appropriazione indebita. Lavoravano al nero in alcune imprese

di Maria Rosa Di Termine

Percepivano regolarmente il reddito di cittadinanza ma al tempo stesso arrotondavano lavorando in nero in alcune imprese del Valdarno. A scoprire i tre "furbetti" i finanzieri della Compagnia di San Giovanni impegnati negli scorsi mesi nel monitoraggio di chi usufruisce della misura di contrasto alla povertà e di politica attiva per l’occupazione. Nei guai con la legge, e sono stati denunciati per i reati di truffa e malversazione, un valdarnese di 44 anni, un nigeriano di 48 e un marocchino di 66 anni. L’emergenza sanitaria, infatti, non ha fermato i controlli dei militari per constatare il rispetto della cassa integrazione, far venire allo scoperto chi riceve non avendone diritto sussidi sociali da Stato ed enti locali e chi lavora ed è retribuito eludendo la fiscalità. E proprio partendo dagli accertamenti mirati sul sommerso, le Fiamme Gialle valdarnesi sono risalite al trio. Nello specifico l’italiano è stato sorpreso a svolgere mansioni di lavapiatti in un locale; il subsahariano mentre faceva il manovale, il nordafricano invece dava una mano in un negozio etnico.

Tutti rigorosamente pagati cash dai titolari delle aziende, ovviamente non versando nulla all’erario.Grazie all’incrocio delle banche dati è emerso che i tre erano accomunati dal ricevere l’assegno per gli indigenti senza sostentamento. Non solo, perché dalla verifica dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, è venuto fuori che il terzetto si era pure scordato di inserire nella dichiarazione chi un conto corrente, chi un’abitazione di proprietà e non era stata comunicata la variazione del reddito o del patrimonio né l’inizio dell’impegno lavorativo. Insomma quanto bastava e avanzava per far scattare la segnalazione all’autorità giudiziaria anche per aver indicato situazioni false nell’Isee. L’indagine ha fatto immediatamente interrompere l’erogazione del contributo economico da parte dell’Inps e, in particolare, a fronte di oltre 12 mila euro complessivi già incassati e che dovranno essere restituiti, di impedire il pagamento di un’ulteriore tranche di 5 mila euro non dovuta. E’ questa l’ulteriore operazione preventiva e di contrasto messa a segno dall’inizio dell’anno dai reparti delle Fiamme Gialle della provincia di Arezzo che hanno denunciato sei persone e segnalato complessivamente la somma ingente di 30 mila euro di contributi percepitisenza averne diritto proprio in materia di reddito di cittadinanza. "L’attività svolta dalla Guardia di Finanza si inquadra tra quelle di polizia economico-finanziaria svolte dal Corpo – ricordano dal comando provinciale – per contrastare gli indebiti accessi a prestazioni assistenziali, che generano iniquità, minano la coesione sociale".