LUCIA BIGOZZI
Cronaca

National Gallery già strapiena per Lorenzetti

Oltre mille alla preapertura: l’emozione dei restauratori, la foto della collega scomparsa. Domani l’inaugurazione della mostra

Da sinistra: le restauratrici. Benini e Baldetti insieme a Rogialli davanti al Polittico

Da sinistra: le restauratrici. Benini e Baldetti insieme a Rogialli davanti al Polittico

"Lo abbiamo accompagnato fino a qui". Sospira Marzia Benini, davanti al Polittico del Lorenzetti. Capolavoro tra i capolavori della pittura senese del Trecento, la grande mostra che domani a Londra si disvela al pubblico nelle sale della National Gallery. Una parete nera esalta i colori dell’opera di Pietro Lorenzetti che in estate tornerà a casa, nella Pieve di Santa Maria. Dove gli esperti stanno già studiando una nuovo sistema di valorizzazione. Luce e colori: il Polittico, star assoluta della mostra gemella al Met di New York, ora nella City. Un migliaio gli esperti, critici e storici dell’arte, studiosi e restauratori, che hanno potuto ammirare in anteprima le oltre cento opere in passerella: da Duccio di Boninsegna a Simone Martini, da Ambrogio e Pietro Lorenzetti. Tra loro le restauratrici del Gruppo Ricerca che hanno salvato il capolavoro dagli effetti del tempo. Marzia Benini e Paola Baldetti, con loro anche il ricordo della collega Isabella Droandi.

In missione londinese pure Gianna Rogialli già presidente di Art Angels Arezzo onlus, protagonista della mobilitazione per la raccolta fondi necessari al restauro, completato nel 2020. "Abbiamo accolto l’invito dei vertici della National Gallery con grande entusiasmo: abbiamo seguito il Polittico nella sua trasferta negli Stati Uniti e ora qui, a Londra. Ammirarla in questa bellissima mostra è davvero un’esperienza unica e per noi che abbiamo lavorato al lungo restauro, un’emozione fortissima". Che si traduce nella luce dell’oro che rifrange da ogni quadro di cui si compone il Polittico, un raro esempio di opera monumentale. "Alla preview hanno partecipato anche studiosi dei Polittici del Trecento, alcuni erano già venuti nel laboratorio per vedere da vicino le fasi del restauro". L’incontro con Stephan Volojian responsabile per il Met del dipartimento arte europea e Caroline Campbel della National Gallery ha rinsaldato un rapporto di collaborazione nato durante il restauro e rilanciato dopo la pandemia proprio per portare a termine l’organizzazione delle mostre a New York e Londra.

Un’operazione resa possibile dall’ok del vescovo Andrea e sostenuta dal sindaco Alessandro Ghinelli che aveva riallacciato il collegamento Oltreoceano favorendo la doppia operazione culturale che da quasi un anno sta portando nel mondo la città che custodisce il capolavoro di Lorenzetti. E a Londra un altro aretino doc ha accolto il capolavoro con entusiasmo: è Giovanni Sacchi, direttore dell’ufficio londinese di Ice. Con lui il soprintendente Gabriele Nannetti e il direttore della National Gallery, Gabriele Maria Finaldi. Un pezzo di Arezzo nel cuore della City.

Lucia Bigozzi