
TALENTO Christian Nkoumo Anin durante una gara del campionato Allievi
Arezzo, 23 agosto 2017 - E’ indagata, ed è un atto dovuto, la zia di Christian Nkoumo Anin, il ragazzo di 17 originario della Costa d’Avorio, ma residente da qualche mese a San Giovanni Valdarno, annegato domenica sera, attorno alle 20, nelle acque del fiume Astico, nell’alto vicentino.
L’IMPUTAZIONE potrebbe essere omicidio colposo. La donna, una casalinga di 35 anni, sorella della mamma dell’adolescente, abita con il marito a Thiene, non lontano dal luogo della tragedia, e Chris, promessa del calcio giovanile nella Laurenziana Firenze, stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza con lei e i cugini. Ieri mattina il pubblico ministero che coordina l’inchiesta Serena Chimichi si è recata sulla spiaggetta del comune di Arsiero per un sopralluogo tecnico insieme ai carabinieri di Schio che avevano svolto i primi accertamenti. Si fa strada una precisa ipotesi investigativa, un malore che avrebbe trascinato lo sfortunato ivoriano sul fondo del torrente. Secondo le testimonianze raccolte, infatti, il giovane si era immerso più volte nell’acqua freddissima del fiumiciattolo (non supera i 14 gradi) muovendosi poco distante dalla riva perchè, come ha confermato il padre, non sapeva nuotare al pari dei parenti che erano con lui. Fino a quando è sparito dalla loro vista e sono state le urla dei congiunti a richiamare l’attenzione di due ragazzi del posto che non hanno esitato a tuffarsi per cercare di salvare il diciassettenne.
PURTROPPO, però, il corpo esanime di Christian è stato individuato a 3 metri di profondità e ogni tentativo di rianimarlo, una volta portato sulla sponda, si è rivelato vano. Sarà l’autopsia, disposta dal magistrato e slittata a oggi, a far luce sulle cause della morte di un adolescente strappato agli affetti dei suoi cari così prematuramente. Era arrivato in Italia quattro anni fa con un ricongiungimento familiare favorito dal fatto che il babbo, Serge Bernard Anin, ha ormai la cittadinanza essendo nel nostro Paese da 16 anni. Una famiglia ben inserita nella città di Masaccio, abita in via Pietro Gobetti, anche se Christian gravitava sul capoluogo di regione in virtù dell’occupazione del padre, che lavora nel settore ferroviario fiorentino, per gli studi in un istituto tecnico e il calcio, la sua grande passione. E subito la Laurenziana ha listato a lutto il proprio sito internet, con parole intrise di commozione.
LA TRAGEDIA E' morto a 17 anni dopo essersi tuffatio nelle acque di un torrente, ad Arsiero Pria, in provincia di Vicenza. La viittima si chiamava Christian Anin Nkoumo ed era originario della Costa d’Avorio, risiedeva da poco tempo a San Giovanni Valdarno ed era in vacanza dalla zia a Thiene.
Ieri la famiglia si era spostata in un piccolo borgo della Valle dell’Astico per passare qualche ora sulle rive del fiume Astico, in una spiaggia particolarmente frequentata durante l'estate.
Il dramma è successo intorno alle 20. Il ragazzo si è avventurato nel torrente, prudentemente si è bagnato più volte nelle acque del fiume che sono ad una temperatura di circa 12 gradi e poi è scomparso alla vista dei familiari.
Non vedendolo hanno chiesto aiuto alle persone sulla riva e due giovani si sono tuffati e hanno cercato di raggiungerlo, dopo averlo più o meno individuato a qualche metro di profondit., Ma quando finalmente sono riusciti a tirarlo fuori dall’acqua ormai la tragedia era compiuta: inutili tutti i tentativi di rianimazione. Sull'episodio è aperta un'indagine dei carabinieri.
Un tuffo e addio ad una promessa del calcio giovanile, punto di forza della squadra Juniores di una società fiorentina, la Laurenziana. Christian da alcuni mesi viveva con i familiari (i genitori e tre fratelli) in un appartamento di via Pietro Gobetti, alla periferia sud della città. La tentazione di una spiaggia molto popolare nella zona: acque note per la temperatura rigida tra i 12 e i 14 gradi e che diventano una trappola se non si è nuotatori molto esperti.
Christian, il più grande di 4 fratelli, era arrivato in Italia poco più di tre anni fa; studiava a Firenze in una scuola professionale e aveva la grande passione per il calcio. Tutti i giorni da San Giovanni si recava agli allenamenti col treno fino alla stazione di Rifredi.
I suo compagni di squadra sono otto choc. Quando ieri si è diffusa la notizia della morte, hanno detto ai dirigenti di non volere iniziare per ora la preparazione. «Chris» era un ‘ragazzone’ che nell’ultima stagione si era messo in evidenza per la sua simpatia ma pure per le sue indubbie qualità calcistiche. Con la formazione Allievi aveva realizzato una trentina di gol in due anni, tanto da entrare nelle attenzioni dei dirigenti del sodalizio fiorentino che lo avevano subito promosso alla categoria superiore.
«L’anno scorso è stato quello della consacrazione e ha segnato gol a raffica. Ultimamente aveva pure imparato il dialetto fiorentino. Da San Giovanni arrivava qui in treno».