REDAZIONE AREZZO

Morto nel cantiere. Autopsia e sequestro

Il fascicolo aperto contro ignoti sulla morte dell’operaio Alessandro Guerra. La caduta gli è stata fatale: accertamenti sul muletto in attesa degli ‘avvisi’.

Il personale di soccorso sul luogo dell’incidente, il cantiere di via Buozzi

Il personale di soccorso sul luogo dell’incidente, il cantiere di via Buozzi

AREZZOLa caduta a terra e la ferita alla testa. È stato un incidente fatale quello che mercoledì mattina ha coinvolto Alessandro Guerra, operaio di 54 anni che al momento dello schianto si trovava in un cantiere del Comune in viale Buozzi. A verificare le dinamiche dei fatti sarà l’accertamento sul corpo della vittima disposto dalla procura di Arezzo, che partirà da una prima ricostruzione. Quella della caduta dal mezzo meccanico che stava utilizzando e per cui adesso la procura di Arezzo ha disposto il sequestro. Se necessario, infatti, saranno dei tecnici a fare le perizie di accertamento sul funzionamento del mezzo, per capire le cause della caduta. Nel frattempo, non sarebbero ancora state inviate notizie di reato: il fascicolo aperto per omicidio colposo è contro ignoti e l’attesa adesso è tutta per ulteriori accertamenti sulle eventuali responsabilità condotti da Carabinieri, Nucleo Ispettorato del Lavoro e Pisll.

In base alla prima ricostruzione dei fatti, sembra che l’uomo fosse intento a lavorare ad un marciapiede e stesse manovrando un muletto, dal quale sarebbe stato sbalzato fuori e poi travolto o comunque sarebbe caduto, procurandosi un violento trauma cranico. L’operaio di 54 anni di Verghereto lascia una moglie e due figli. Attorno a loro, una comunità, quella della cittadina in provincia di Forlì Cesena, colpita e sconvolta da questa tragedia, l’ennesima su un luogo di lavoro.

Sono invece parole di rabbia quelle dei sindacati, che intervengono a commento della tragedia con una nota congiunta. "Per prima cosa - si legge nella nota dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Alessandro Tracchi, Mauro Cerofolini e Cesare Farinelli - chiediamo che a livello provinciale torni ad essere applicato il protocollo che aveva dato vita a una commissione presso la prefettura della quale facevano parte tutti i soggetti interessati alla sicurezza sul lavoro: imprenditori, sindacati, organi di prevenzione, vigilanza e controllo. A quest’ultimi chiediamo di intensificare il loro lavoro: la carenza di personale è una realtà ma non può giustificare l’assenza di una vera campagna di controlli, soprattutto nelle realtà a maggior rischio".

Tra gli interventi da mettere in atto, una logica che premi le imprese che operano secondo le regole della sicurezza sul lavoro.