
Morto a Dubai, l’autopsia esclude violenza e droghe
Emergono nuovi particolari sul caso di Marco Mazzeschi, l’aretino morto a Dubai nell’ottobre scorso. Arianna Paperini, che era con lui in quella notte maledetta, ha pubblicato sui suoi profili social alcuni brani dell’autopsia sul corpo di Mazzeschi. Allegati ci sono anche gli esami tossicologici che si sono svolti subito dopo la morte negli Emirati Arabi. In base a una traduzione giurata, Mazzeschi avrebbe avuto una concentrazione di alcol nelle urine di oltre 5 grammi per litro. Un livello abnorme: dieci volte oltre il limite consentito per mettersi alla guida, tanto per avere un ordine di grandezza. Nessuna traccia di droghe.
Nel documento allegato all’autopsia si parla anche di una morte legata in parte a "un consumo eccessivo di bevande alcoliche". Nell’autopsia svolta in Italia il livello di alcol nel sangue era di molto inferiore, intorno a 150, dato che appare più credibile e che comunque non avrebbe effetti mortali.
L’elemento che accomuna i referti emiratini e italiani è la conferma univoca che non c’è stato "nessun segno di lesioni che indichino atti di violenza".
Fatto che alleggerisce di molto la posizione di Arianna Paperini, padrona di casa, compagna di Mazzeschi e prima persona a tentare di soccorrerlo nella notte fatale del 30 ottobre.
Dopo aver lanciato l’allarme e praticato sul corpo del compagno le prime manovre di soccorso in attesa dell’arrivo dei sanitari e delle forze dell’ordine.
Dopo il rientro in Italia, a Paperini era stata notificata l’apertura di un fascicolo a suo carico con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Un atto conseguenza dell’esposto presentato alla procura da parte dei familiari di Mazzeschi.
Il pubblico ministero Emanuela Greco dispose il sequestro della salma per l’autopsia. Nella relazione finale, come già nei rilievi esterni, non ha evidenziato segni di violenza né tracce di stupefacenti. L’unico appiglio, tutto da dimostrare, potrebbe essere solo l’omissione di soccorso, anche se Arianna Paperini ha sempre confermato di aver fatto tutto il possibile per salvare il compagno appena si è accorta che era in condizioni disperate.
Paperini rimane in silenzio in attesa delle mosse della magistratura, ma qualche mese fa si era sfogata: "Mai gli avrei fatto del male, figuriamoci: l’autopsia lo proverà".
"Prima o poi ti lasceranno in pace", aveva aggiunto Arianna, rivolgendosi al suo Marco con un post, ancora sui social. Un entusiasta della vita: Mazzeschi amava stare con gli amici, divertirsi, era appassionato di cinema e di sport. Un tifoso dell’Arezzo, di quelli tenaci, oltre le vittorie e le sconfitte.
Ora tocca al pm Greco: potrebbe anche già chiedere l’archiviazione per Arianna Paperini.
Federico D’Ascoli