REDAZIONE AREZZO

Montevarchi. Il 18 ottobre si è aperto il consiglio comunale sull'area verde di viale Cadorna

Intanto la petizione dei cittadini ha superato le 700 firme.

L'area verde

Arezzo, 13 ottobre 2023 – Prosegue speditamente la petizione per chiedere all'amministrazione comunale di Montevarchi di tornare sui propri passi in merito alla scelta di concedere ad un privato parte dell' area verde compresa tra viale Cadorna e via Fratelli Cervi . I residenti ei cittadini firmatari hanno rinnovato la volontà di continuare nell'iniziativa intrapresa con l'intento di coinvolgere sempre più persone. 729 le sottoscrizioni ad oggi raccolte, che sono state inviate a Palazzo Varchi accompagnate da una lettera in cui viene sottolineata la disponibilità ad un sereno confronto per trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti. "Crediamo che ci possano essere tutte le possibilità a trovare soluzioni che rispondano alle esigenze della cittadinanza - hanno scritto i residenti - Auspichiamo che i percorsi di confronto, sia essi commissioni che consigli comunali, siano effettuate in orari serali e comunque alla portata di tutti" .

Intanto il 18 ottobre è stato fissato il consiglio comunale straordinario e aperto, con inizio alle ore 18. La richiesta era stata avanzata dal Pd cittadino, contrario a questa decisione della giunta così come i gruppi Avanti Montevarchi e Impegno Comune. I cittadini hanno chiarito di non essere contrari all’istallazione di un’attività ludico ricreativa coperta per i bambini, ma di essere contrari alla location. Nel frattempo ha preso posizione anche il comitato Giglio di Montevarchi, apparso contrariato per non essere stato chiamato preventivamente, quantomeno per esprimere un parere. "Il nostro organismo - hanno spiegato - ha, tra i vari punti dell'oggetto sociale, la valorizzazione del territorio e la tutela degli spazi verdi. La concessione dell'area ad una società per la realizzazione di un luogo ludico a pagamento è quindi per noi non condivisibile". Il comitato si sarebbe aspettato di essere chiamato ad esprimere una propria opinione prima di prendere una decisione del genere. "Ma la politica si muove in maniera diversa da quella del buon senso e della logica e ne prendiamo atto. Chiamarci solo adesso a discutere di un fatto già deciso è per noi una mancanza di rispetto, non tanto per il nostro comitato, quanto per i residenti delle abitazioni adiacenti l'area in oggetto che, ad oggi, non sono stati ancora convocati". Pieno accordo, infine, sulla decisione di convocare un consiglio comunale aperto.