Giù il sipario sulla settima edizione del Moby Dick Festival. La kermesse culturale, divenuta ormai un appuntamento annuale ricco di ospiti nazionali e internazionali, si è svolta dal 19 al 20 ottobre richiamando a Terranuova tantissime persone da tutta la provincia e oltre. Un auditorium Le Fornaci letteralmente gremito ha accolto in particolare quelli che si possono definire dei veri e propri padroni di casa dell’evento: il politologo Vittorio Emanuele Parsi e lo psicanalista Massimo Recalcati. Durante il week-end, i relatori, ognuno secondo il proprio punto di vista o esperienza professionale, hanno cercato di rispondere alla domanda che è stata anche lo slogan della rassegna: "Cosa fare quando il mondo è in fiamme?". Il Moby Dick ha provato a tracciare una rotta per affrontare le sfide che ci pone davanti la contemporaneità attraverso spunti, riflessioni, dibattiti e analisi. Un programma "coraggioso", come lo hanno definito gli organizzatori. Il professor Parsi ha inaugurato il festival sabato, con un intervento che ha fotografato tutti i principali conflitti in corso nello scacchiere globale, oltre a proporre una disamina sul concetto di patria.
Poi è stata la volta dell’ospite d’onore, lo scrittore svedese Jonas Hassen Khemiri, che vive e lavora a New York. L’intellettuale ha dialogato con il giornalista Antonio Gnoli in una conversazione dal titolo "Il fuoco tragico del presente" parlando di società, immigrazione, individualità e famiglia. Successivamente è intervenuta la scrittrice tedesca Manja Praekels, che assieme a Stefano Vastano ha raccontato come si presenta oggi la ex Germania Est e cosa è cambiato dalla riunificazione e quali siano i problemi che affliggono oggi quella parte di territorio tedesco. Alle 21,15, invece, il professor Paolo Colombo, ordinario di Storia delle istituzioni politiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha portato in scena uno spettacolo su John Fitzgerald Kennedy per ribadire l’importanza delle parole all’interno del dibattito politico. Domenica l’evento è ricominciato con l’imprenditore valdarnese Fabrizio Bernini, che insieme a Filippo Boni ha presentato l’autobiografia "Qualsiasi cosa accada". Sempre Boni h dialogato successivamente con lo scrittore Angelo Ferracuti, autore di "Il figlio di Forrest Gump", un memoir che racconta la propria esperienza di vita con il padre e allo stesso tempo un pezzo di storia d’Italia. Uberto Merli Zuccardi ha poi tenuto una lectio magistralis sull’assuefazione alla morte e su come ci siamo abituati a vivere le esperienze negative. In chiusura l’appuntamento clou con Massimo Recalcati, che ha riletto il testo biblico incentrando la sua analisi sul concetto di desiderio.