LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Mobilitazione per la Due Mari". Rabbia industriali dopo lo stop. Lanciano campagna su tre province

Il direttore Tarquini: "Chiederemo alla Regione e a tutte le istituzioni di scendere in campo". L’accusa: "Non si può rinviare un’opera strategica". Guasconi: "Impatto negativo sull’economia".

"Irritati e delusi". Perchè a un passo dal traguardo, quel traguardo si allontana. Non per errore o inadempienza, ma perchè mancano le risorse per compiere l’ultimo miglio. Alessandro Tarquini direttore di Confindustria Toscana Sud sintetizza così l’umore tra gli imprenditori che ormai da anni chiedono a gran voce la realizzazione delle infrastrutture strategiche per lo sviluppo del territorio. Investimenti importanti, come nel caso del tratto San Zeno-La Magnanina: 330 milioni il costo complessivo dell’opera. Con una ricaduta sul territorio stimato in circa mezzo miliardo: nuovi posti di lavoro, strutture ricettive, filiera dei fornitori. Senza risorse il circolo virtuoso non si innesta e a pagare dazio è un territorio largamente attraversato da un’infrastruttura strategica di cui si discute da quarant’anni. E fondamentale per i collegamenti tra est e ovest in quella parte di Italia di mezzo dove proprio Arezzo rappresenta lo snodo centrale nei collegamenti tra Tirreno e Adriatico.

"Ora che eravamo arrivati al completamento di tutti i progetti per rendere i lotti cantierabili, compreso il nodo dell’Olmo che consente di alleggerire i flussi di traffico e di decongestionare l’ingresso a sud della città, arriva la doccia fredda delle risorse che non figurano nella legge di bilancio". Tarquini evidenzia poi quello che considera un paradosso: "Mentre qui tutto è pronto per l’affidamento dei lavori, a Roma si dà la precedenza alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina: opera sicuramente importante ma non per questo devono essere lasciate indietro altre infrastrutture con la stessa rilevanza per i territori che attraversano". I tecnici di Confindustria monitorano lo stato di avanzamento della Due Mari dal 2015 e in tutti questi anni lo slogan è rimasto lo stesso: "Fate presto". Non è solo un problema aretino, la mancanza di risorse per il completamento dell’opera nei lotti ancora da chiudere, osserva Tarquini "ma coinvolge direttamente anche le province di Grosseto e Siena, basti pensare in quest’ultimo caso al lotto Siena-Ruffolo che resterà ancora in stand by".

E adesso? Confindustria, annuncia Tarquini, lancia un appello e una sollecitazione alle istituzioni e ai parlamentari aretini. "Scriveremo una lettera al presidente della Regione, al sindaco, al presidente della Provincia e ai parlamentari per organizzare un incontro e capire quali sono le prospettive e le azioni da intraprendere per evitare che un’opera così importante subisca un nuovo stop". Della serie: al danno si aggiunge la beffa. "Promuoveremo analoghe iniziative anche a Siena e Grosseto" rilancia Tarquini raccogliendo la sollecitazione degli industriali. Una mobilitazione forte per richiamare l’attenzione sull’urgenza di portare a termine la grande via di comunicazione che attraversa l’Italia centrale.

"Ho appreso la notizia dai giornali e se la realizzazione dell’opera dovesse slittare ulteriormente rimandando così questo faticosissimo completamento di un’infrastruttura strategica , sarebbe una prospettive molto preoccupante per le associazioni di categoria e per tutta l’economia del territorio", spiega Massimo Guasconi. L’impatto? Notevole, perchè spiega il presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena "incide sulla realizzazione totale dell’opera, non riguarda solo il traffico aretino ma l’intero collegamento est-ovest nell’Italia centrale". Non solo, lo stop dei lotti sui quali lo stato di avanzamento dei progetti è quasi al traguardo, comporterà "un ritardo nel trasferimento di merci e nella mobilità delle persone. Oltretutto, con l’opportunità di risorse abbondanti arrivate dal Pnrr per lo sviluppo del territorio, l’idea che la Due Mari subisca un nuovo rallentamento, è difficile da comprendere. In altre parole, una situazione di stallo crea difficoltà a famiglie e imprese. Siamo molto preoccupati". Intanto l’attenzione si concentra lungo l’asse Roma-Firenze.