Minorenni si passano via chat video di stupri e abusi: quattro indagati tra 14 e 16 anni

E' il padre di uno dei ragazzi a mettere gli occhi sul gruppo anomalo: da lì i carabinieri risalgono a chi aveva inoltrato il video

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Arezzo, 22 febbraio 2021 - Apparentemente era una chat normale, nata nel novembre 2019 per organizzare quello che sarebbe stato l'ultimo giorno dell'anno e così nominata "Capodanno 20k20". In realtà il gruppo, creato da ragazzi minorenni residenti in Casentino, sia su Telegram che Whatsapp, era una vera e propria chat dell'orrore, dove giravano immagini pedopornografiche e video shock di stupri e abusi sessuali anche su bambini.

Indagati quattro giovanissimi tra i 14 e i 16 anni. La scoperta è stata fatta grazie al padre di un 14enne che aveva individuato all'interno dello smartphone del figlio il gruppo e, insospettitosi, ne ha aperto i contenuti. Dal profilo collegato all'utenza di uno dei partecipanti, un coetaneo della vallata, era partito all'indirizzo dell'intero gruppo un video pedopornografico raccapricciante, con un rapporto sessuale promiscuo, tra più bambine e bambini, verosimilmente girato in Sud America.

Sono scattate immediatamente le indagini del nucleo operativo della compagnia di Bibbiena volte a risalire all'identità dei partecipanti e di colui il quale, almeno in quel momento, si era reso protagonista dell'inoltro del video.

Altrettanto immediata la perquisizione del minore, nella casa dove vive con i genitori, con il sequestro dello smartphone e altri supporti informatici per le analisi del caso. I carabinieri hanno individuato un secondo video pedopornografico inoltrato nella chat insieme ad un altro conservato nella memoria dello smartphone.

L'attivita' di indagine posta in essere ha permesso di intercettare in tempo il gruppo Whatsapp ma di fatto, gli stessi carabinieri non hanno escluso che i contenuti illegali, avessero potuto raggiungere un numero indefinito di giovanissimi utilizzatori di smartphone e social, tanto residenti in Casentino, quanto nei territori limitrofi.

Il 14enne e' stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze che ha competenza distrettuale ed esercita la sua giurisdizione sul territorio corrispondente al distretto di corte di appello di Firenze, per la detenzione e la diffusione del materiale pedopornografico. I reati contestati hanno riguardato la pornografia minorile e la detenzione di materiale di tale tenore. Ma la vicenda non si arresta alla chat del capodanno 2020.

I carabinieri di Bibbiena hanno ulteriormente approfondito le risultanze investigative emerse, giungendo a quella che puo' essere "tranquillamente definita la quintessenza dell'orrore e della violenza". Sono stati approfonditi i circuiti relazionali dei minori coinvolti e sono stati individuati altri 3 minori, di eta' compresa tra i 15 e i 16 anni, tutti residenti nella stessa zona, a carico dei quali sono scattate ulteriori perquisizioni e sequestri di smartphone e dispositivi informatici.

Gli specialisti dell'Arma spiegano inoltre che "sono stati rinvenuti video, oltre che di carattere pedopornografico, anche di natura oltremodo violenta: teste mozzate di uomini e animali, suicidi, mutilazioni, rapporti promiscui e stupri di bambini in un mix raccapricciante che i ragazzini guardavano sugli smartphone come videogiochi.