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Arezzo, 19 settembre 2016 - Allarme rosso per il miele: la produzione è quasi dimezzata. Un dato nazionale confermato anche a livello provinciale da Coldiretti Arezzo, che sottolinea che a tagliare il raccolto è stato in gran parte il clima e che al crollo dei raccolti nazionali ha fatto poi seguito l’aumento del 17 per cento, secondo i dati Coldiretti, delle importazioni dall’estero di miele naturale. Il risultato - denuncia sempre Coldiretti – è che due barattoli di miele su tre venduti nei negozi e supermercati contengono in realtà miele straniero.
Situazione difficile anche in provincia di Arezzo, quindi, come ci spiega Gabriele Conticini, che è uno dei rappresentanti dei giovani di Coldiretti Arezzo, ma soprattutto è un apicoltore con grande spirito innovativo, che lancia comunque un segnale positivo e un appello: “Sì, la produzione è al ribasso, il miele è meno dello scorso anno, ma questo non ci impedisce di essere presenti sul mercato con i nostri prodotti di grande eccellenza. Per cui l’appello che come imprenditori aretini del settore vogliamo lanciare è che i consumatori non si facciano ingannare e acquistino il nostro genuino miele naturale”.
“Magari quello di acacia e di castagno – spiega ancora Conticini - causa clima impazzito di quest’anno, saranno meno presenti, ma per tutti gli altri tipi, soprattutto il millefiori, non ci sono problemi e la qualità complessiva è eccellente. O nostri mieli sono ben rintracciabili nei mercati di Campagna Amica Coldiretti e nostro compito è promuovere prodotti sani e genuini, la cui produzione non vada a intaccare quell’equilibrio fondamentale che deve esserci con il rispetto della natura circostante”.
Sul rapporto con il consumatore, e sulla tutela della sua salute, interviene anche Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo: “A preoccupare è peraltro il fatto che più di 1/3 del miele importato proviene dall’Ungheria e quasi il 15 per cento dalla Cina ma anche da Romania, Argentina e Spagna, paesi dove sono permesse coltivazioni Ogm che possono contaminare il polline senza alcuna indicazione in etichetta”.
“Ma il miele prodotto sul territorio toscano e aretino che dobbiamo davvero valorizzare - insiste Marcelli - è tuttavia riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. Per acquistare miele che sia quantomeno italiano è bene verificare sempre l’etichettatura: la parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale”.
“Se la produzione di miele – spiega il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi - è quasi dimezzata per effetto del clima, questo non significa certo un abbassamento della qualità della produzione dei nostri agricoltori, che sono comunque in grado di presentare sui mercati gli eccellenti frutti dei nostri territori. Nicchie importanti come quella del miele rappresentano spazi di azione e innovazione importanti. sui quali Coldiretti Arezzo continua la sua incessante azione di formazione e sostegno soprattutto verso i giovani imprenditori, fortemente impegnati a lavorare sulla qualità e appunto sull’innovazione”.
“Non mancheranno quindi sulle tavole dei cittadini consumatori aretini – insiste Rossi - quei prodotti di qualità, come appunto il nostro miele, che sono alla base della dieta mediterranea, essenziali per garantire una buona salute, soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni e che sono a disposizione sui banchi dei mercati e sugli scaffali delle botteghe sempre più numerose che fanno parte del progetto Campagna Amica Coldiretti”.