"Mi scuso per il disagio, ma i taxi sono attivi"

Bernando Mennini di Atam interviene sul caso del disabile che ha trovato i montascale fuoriuso per salire alla Fiera al Prato

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"E’ stata una sfortunata circostanza". Bernardo Mennini ci mette la faccia e prima di spiegare come e perchè Giuliano Coradeschi non ha potuto salire al Prato nella sua sedia a rotelle dice: "Chiedo scusa a Coradeschi, indipendentemente dal fatto che Atam non ha responsabilità nella vicenda. Le scuse sono doverose nei confronti di una persona che ha subìto un disagio". Il come e perchè, l’amministratore unico della Municipalizzata di trasporto pubblico lo motiva dopo aver ricostruito con gli uffici la sequela dei fatti: "I due montascale sono di proprietà del Comune, sono stati ereditati già non funzionanti dalla precedente amministrazione, dieci anni fa, insieme al servizio-navetta per disabili garantito dalla convenzione con la cooperativa

Lo abbiamo confermato e in questi anni potenziato perchè si è rivelato un sistema di supporto efficace, rapido e flessibile rispetto ai montascale che si muovono molto lentamente. La persona attiva la chiamata alla centrale Atam spingendo il citofono ‘Sos’ alla base della prima rampa meccanizzata e Atam trasferisce subito la richiesta alla cooperativa taxi che raggiunge l’utente e con un veicolo attrezzato provvede al trasferimento. Sempre a chiamata, si occupa del rientro nell’area di sosta. Ho verificato e la procedura è stata seguita correttamente".

L’intoppo che ha impedito a Coradeschi di raggiungere l’area della fiera antiquaria è dovuto "a un disallineamento del servizio taxi. Dalla cooperativa mi è stato spiegato che in quel momento gli addetti erano impegnati nel trasferimento di un’altra persona disabile. In questi anni il servizio ha sempre funzionato senza problemi", aggiunge Mennini. Fatto sta che domenica, Coradeschi ha dovuto affidarsi alle braccia di Alberto Caporali, 46 anni, che insieme alla famiglia aveva raggiunto le scale mobili per salire in città e vedendo la moglie di Coradeschi in difficoltà con la carrozzella in salita ha dato una mano. E’ stato lui a spingere fino al punto in cui c’è il citofono Sos. "Giuliano l’ha attivato e atteso un po’ di tempo prima di avere risposta. Allora, mia moglie è andata a chiamare il responsabile del servizio. Ci ha raggiunto una signora che ha detto che i due montascale non funzionavano perchè non a norma. Ha poi indicato l’alternativa del taxi ma la richiesta non ha avuto risposta".

Alberto è deluso: "Non avrei mai immaginato che nella mia città una persona sulla sedia a rotelle potesse subìre un’umiliazione così grande per un disservizio". Coradeschi ha segnalato il caso agli uffici turistici e la risposta è arrivata lunedì. Due mail, una dall’info point Discover Arezzo e l’altra da ArezzoIntour nelle quali si manifesta dispiacere per l’accaduto. Nel primo caso, si fa riferimento al "servizio di montacarichi attualmente sospeso perchè come informa la voce a ciclo continuo, è possibile accedere ad un servizio di navetta gratuita spingendo uno degli appositi pulsanti vicino agli ingressi". Diversa la versione di Coradeschi che lamenta la mancanza di "informazioni, cartelli o indicazioni su servizi alternativi da seguire". Nella seconda mail, viene citato il servizio-navetta taxi e assicurato l’impegno a "segnalare la protesta agli uffici competenti".