Meningite, la paura fa duecento Tanti già passati dalla profilassi Corsa tra i ragazzi della discoteca

Il diciannovenne colpito sta meglio: è sempre in ospedale ma le sue condizioni non sono preoccupanti. Vera maratona dell’ufficio di igiene, mai un tale numero di trattamenti. Si presenta anche chi non ha sintomi.

Meningite, la paura fa duecento  Tanti già passati dalla profilassi  Corsa tra i ragazzi della discoteca

Meningite, la paura fa duecento Tanti già passati dalla profilassi Corsa tra i ragazzi della discoteca

di Alberto Pierini

AREZZO

Lui sta meglio, ricoverato in una camera isolata del reparto di malattie infettive. Non è ancora fuori ma il decorso resta rassicurante. E il suo fisico risponde alla grande. Il fisico di un ragazzo di 19 anni, allenato e sportivo, anche se minato da un nemico subdolo: la meningite.

Arrivano solo notizie positive dall’interno dell’ospedale San Donato. Il giovane era stato accompagnato lì giovedì, a fronte della conferma della patologia che lo aveva aggredito. Una conferma quasi immediata, dopo che il giorno prima si era presentato al pronto soccorso della Gruccia, l’ospedale di Montevarchi. Subito l’antibiotico, subito le terapie, subito la risposta a tono del suo fisico.

Ma intorno a quella stanza di ospedale la prudenza e un po’ anche la paura fanno duecento. Tanti si sono presentati fino a ieri per ricevere la profilassi prevista in questi casi per i contatti stretti o per quanti hanno avuto frequentazioni più limitate ma alla presenza di sintomi.

La cerchia dei contatti stretti è ormai pressoché completa. Il buon lavoro dell’ufficio di igiene, coordinato da Elena De Santis, ha saputo individuare quanti erano effettivamente nelle condizioni indicate dai protocolli per la profilassi. Complessa, specie per un giovane di 19 anni e dalle attività poliedriche.

Subito la famiglia, subito gli amici più vicini: e poi a ruota la scuola. In accordo con il preside dell’Isis Valdarno Lorenzo Pierazzi l’operazione è stata veloce. Si parla di almeno una sessantina di ragazzi passati sotto la profilassi, che poi è una semplice copertura antibiotica.

E rapida anche l’operazione nella palestra che il giovane frequenta e nella quale tutti si augurano tornerà presto, una volta lasciatasi alle spalle definitivamente la grande paura.

Una paura che ha fatto la sua parte anche nella corsa alla profilassi. Agli ambulatori della Asl e ai medici di famiglia sono arrivati anche diversi giovani che sabato sera erano con lui alla discoteca Nirvana. Una parte con alcuni sintomi, non necessariamente preoccupanti, visto che i campanelli d’allarme della meningite coincidono quasi perfettamente con quelli dei malanni di stagione, influenza compresa. Ma c’è anche chi si è mosso solo nel timore nato dall’appello: un appello che si rivolgeva ad una fascia precisa, chi fosse stato in certi ambienti comuni e avesse manifestato malesseri. Ma poi l’interpretazione è fatalmente variegata. E la prudenza una buona consigliera.

Non risulta per ora che si siano presentati anche alcuni di quanti ne abbiano condiviso i viaggi in treno, l’altra variabile che era stata indicata dalla Asl. Anche in questo caso sempre specificando che per fare di una carrozza un ambiente da contatto stretto ci vorrebbero addirittura otto ore di tempo: roba da arrivare in Germania e non da un punto all’altro del Valdarno.

Di fatto l’operazione profilassi si segnala ormai come una delle più massicce della storia aretina per casi come questo: a memoria non tornano a galla episodi gemelli nei quali in duecento si siano fatti sotto. E nel giro di 48 ore, minuto più minuto meno: una volta superata del tutto l’emergenza resterà la traccia forte di un grosso lavoro di tracciamento. E chissà che non sia uno dei pochi vantaggi della battaglia contro il Covid.