Maxi antenna avanti tutta. L’impianto criticato si farà malgrado la protesta

L’assessore Lucherini: "L’azienda vuole procedere, il Comune non può bloccarla". Il semaforo verde dell’Arpat è sufficiente, altre aree giudicate non idonee.

di Gaia Papi

AREZZO

L’antenna in via Sicilia si farà. A niente sono servite le proteste dei residenti, la raccolta firme e infine l’impegno del Comune "a contemperare gli interessi di una collettività che ha a cuore il proprio quartiere e quelli imprenditoriali" ha spiegato l’assessore Francesca Lucherini. "Nonostante i nostri sforzi e i nostri atti formali, la rinuncia al nuovo impianto non è ritenuta attuabile dalla società. Certamente ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso e una proposta di utilizzo di un’area privata alternativa ma se la società andrà avanti nei lavori di installazione, come i suoi rappresentanti ci hanno ribadito, sarà nella totale legittimità di farlo e il Comune non avrà alcuno strumento normativo per bloccare tale operazione". E’ quanto emerso dall’incontro che ieri si è tenuto negli uffici dell’urbanistica tra assessore, direttore del servizio governo del territorio e rappresentanti della società che si occupa della progettazione e realizzazione dell’antenna. "Parto da una considerazione – ha sottolineato Lucherini – fin da subito abbiamo perseguito con forza ogni strada, rispettando al contempo una normativa nazionale e regionale che lascia poco spazio all’azione delle comunità locali. Di fronte alla presenza di un comitato che riunisce cittadini organizzati e a una raccolta che ha prodotto 1.800 firme, abbiamo sentito maggiormente il dovere di procedere in tale direzione, cercando una soluzione il più possibile condivisa e proponendo alla società un’alternativa articolata in due fasi temporali". La prima, provvisoria, di breve-medio periodo, rappresentata dalla possibilità di installare gli impianti ripetitori su stazioni radio base già esistenti e collocate su suolo pubblico. "Purtroppo, queste postazioni sono state giudicate tecnicamente non idonee per vari motivi", ha spiegato Lucherini. La seconda e definitiva fase sarebbe stata rappresentata dall’individuazione di una postazione compatibile con i progetti della società, da inserire nel nuovo piano per la telefonia in corso di stesura e i cui contenuti saranno resi noti in consiglio comunale. "Da parte dell’ente locale non è invece percorribile la ricerca e l’acquisto di una nuova area privata diversa da quella individuata" continua l’assessore. "La società ha ottenuto da Arpat l’autorizzazione a realizzare un impianto in un determinato sito privato, per il quale ha assunto precisi impegni contrattuali, effettuato investimenti e iniziato i lavori, come noto poi bloccati dall’amministrazione. Il via libera dell’Arpat è arrivato in virtù del fatto che l’agenzia è l’unico soggetto che può esprimersi sulla quantità e qualità delle emissioni elettromagnetiche e sulla tutela della salute e, dando il suo placet, ha evidentemente ritenuto che non sussistono rischi per i cittadini. L’antenna sarà alta 36 metri per limitare ulteriormente il campo elettromagnetico ed essere meno impattante a livello visivo".