Marmi accusa "Senza aiuti chiudo il teatro"

L’attore dei “Delitti del Bar Lume“ e il Virginian "La Fondazione non ci supporta: non si va avanti".

Marmi accusa  "Senza aiuti  chiudo il teatro"

Marmi accusa "Senza aiuti chiudo il teatro"

di Angela Baldi

È calato il sipario sulla stagione 2023 del Virginian e potrebbe essere l’ultimo. La programmazione del teatrino da 100 posti di via de’ Redi infatti è al centro dello sfogo del direttore artistico, l’attore aretino Daniele Marmi, da anni nel cast dei “Delitti del Bar Lume”, dopo l’uscita della graduatoria del bando di compartecipazione agli eventi della Fondazione Guido d’Arezzo. "Per l’ennesima volta la nostra proposta progettuale, la stagione teatrale del Virginian, non è stata presa in considerazione – dice Marmi presidente dell’associazione culturale La Filostoccola che da anni gestisce il Teatro Virginian - Siamo penultimi in graduatoria nonostante 10 anni di lavoro sul territorio". Pietra dello scandalo il bando "Compartecipazione eventi 2023" con cui la Fondazione destina una somma complessiva di 20mila euro a eventi di enti no profit in ambito culturale, musicale, educativo e formativo. "Quella appena conclusa potrebbe essere stata l’ultima stagione del Virginian. Non guadagniamo un euro dalla stagione che costa almeno mille euro a serata - continua Marmi - offriamo tutto l’incasso, tolte le spese Siae, alle compagnie, lo facciamo perché crediamo nel progetto Virginian. Quando abbiamo aperto nel 2013, non c’era un’offerta teatrale adeguata: il Petrarca era ancora chiuso, il Mecenate era solo rimpiazzo momentaneo e il Pietro Aretino poco utilizzato".

Dal teatrino di via de’ Redi sono passati artisti come Natalino Balasso, Gabriele Vacis, Chiara Caselli, Paolo Migone e molti altri volti noti. Tra gli ultimi a calcare quest’anno il palco del Virginian Nino Formicola. "Anno dopo anno, abbiamo promosso progetti ambiziosi con l’idea di un teatro off che potesse offrire una programmazione di drammaturgia contemporanea – spiega Marmi - Abbiamo aperto una scuola per educare i giovani a essere spettatori di domani e ogni anno abbiamo portato ad Arezzo maestri di teatro. Molti i teatri e le produzioni ospitato senza prendere nessun contributo dal Comune". Unico contributo percepito dalla Filostoccola, quello della Cassa di Risparmio di Firenze: "Grazie ai nostri allievi e al Circolo Artistico che ci ha sostenuto anche nei momenti peggiori".