POPPI
Cronaca

Marina, parrucchiera e scrittrice: "Nel mio libro tredici donne raccontano la battaglia al cancro"

Martinelli, novellista che vive a Poppi dove gestisce un salone, ha curato il volume col messaggio di speranza

Marina, parrucchiera e  scrittrice: "Nel mio libro tredici donne raccontano la battaglia al cancro"

Marina Martinelli con le sue amiche sta portando avanti le presentazioni del suo volume, con un richiamo di attenzione non banale. Una puntata anche a Firenze dove ha raggiunto Palazzo Medici Riccardi

di Michele Brancale

C’è un "nulla" che serve. C’è un "inutile" che funziona, anzi è necessario per far funzionare le cose, per dare ad esse un respiro umano. E’ il "nulla" della città debole (le altre tre ‘municipalità’ rispetto a quella civica: carcere, istituti e ospedali) che ha una popolazione non banale e un’altra misura del tempo rispetto a quella corrente, che è invece "funzionalizzata": le mille declinazioni de "il tempo è moneta" fino a lucrare sulla sanità a discapito della prevenzione. Il "nulla" che non vale è vitale perché diventa una domanda di speranza e d’amore. Vivendo digitalizzati si sta invece sempre altrove con forme esaltate eppure ordinarie di mutismo e di sordità. "Il nulla che serve" è il nulla preziosissimo che siamo e che ha bisogno di ascoltare e di essere ascoltato. Prendiamo la figura del medico. Nella malattia la prima medicina è il medico stesso (se sa ascoltare). Si impone la sosta quando alcune parole che non vorremmo sentire ci fermano dentro, anche se scappiamo: "chemio" ad esempio e il sollievo di "benigno" e "curabile". Marina Martinelli, novellista che vive a , dove lavora come parrucchiera e gestisce il suo salone con una socia, ha scritto "Le mie guerriere. Quel bastardo di tumore al seno", edito da Agc Edizioni, con la testimonianza di tredici donne, tredici guerriere, che hanno trovato la forza di raccontare il proprio dolore, affrontando con grande coraggio la battaglia contro il tumore al seno, definito nella prefazione "un’edera arrampicata su un tulipano bianco". La malattia, spiega Martinelli, costringe a un cambiamento, a trovare dentro di sé le risorse della guerriera, la propria forza. Martinelli con le sue amiche sta portando avanti le presentazioni del suo volume, con un richiamo di attenzione non banale.

Una puntata anche a Firenze dove ha raggiunto Palazzo Medici Riccardi con le sue guerriere. Ci sono buone notizie. Le porta il chirurgo Patrizio Mugnaini: "Secondo le statistiche, una donna su otto in Italia svilupperà il tumore al seno, ma si può fare prevenzione: una diagnosi precoce da tassi di sopravvivenza quasi del 100%. Il tasso di mortalità è passato dal 14 al 3 per cento. È una brutta diagnosi ma di tumore al seno si guarisce. Ma prima si scopre e meglio è sia perché si può fare terapia conservativa sia perché si avranno meno complicanze".

È importante l’informazione e la prevenzione: la consapevolezza della malattia e delle sue trasformazioni permette prima di prevenire e poi di organizzare in maniera appropriata e adeguata la cura, anche alla luce degli ultimi sviluppi della ricerca.