Maratoneta faccia a faccia con il lupo "Era grande, mi sono bloccato dalla paura"

Maratoneta faccia a faccia con il lupo  "Era grande, mi sono bloccato dalla paura"

Maratoneta faccia a faccia con il lupo "Era grande, mi sono bloccato dalla paura"

"Stavo correndo quando mi sono trovato davanti un grosso lupo". Mattinata di paura quella di Filippo Moneti. Si stava allenando in via di Castelsecco, la strada che costeggia il campo di atletica, dietro allo stadio, quando ha fatto l’inaspettato incontro. "Era molto grande, aveva del pelo bianco. Quando l’ho visto mi sono completamente bloccato, irrigidito. Ho atteso, con il cuore in gola, che si allontanasse" racconta. E così è stato, "Ha imboccato uno dei viottoli che portano alle ville sulle colline. Il tempo di riprendermi dallo spavento e me ne sono andato. Ovviamente non ho avuto né il coraggio, ma nemmeno il pensiero, di prendere il telefonino dalla tasca e fargli una foto. Il mio unico obiettivo, in realtà una speranza, era che si allontanasse quanto prima". E’ accaduto nella stessa zona dove gli amaranto domenica hanno festeggiato la promozione in serie C. Quello di ieri è solo l’ultimo di una lunga serie di avvistamenti alle porte della città e in periferia. Intanto la battaglia del "Comitato emergenza lupo" va avanti. "Ormai non hanno più paura dell’uomo e nemmeno delle auto; una volta l’uomo era pericoloso e sparava, oggi al massimo fa i video" dicono. Avvistamenti, ma anche incidenti. "Ad Arezzo, sulla Sr71, in un tratto di sette chilometri sono morti tre lupi nel giro di un mese, mentre chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza stradale e sull’incolumità pubblica, si preoccupa di colpevolizzare gli automobilisti" tuonano dal comitato. "Non è una coincidenza che i tre lupi siano morti investiti lungo i percorsi compiuti dai cinghiali che scendono dal poggio al piano. Le prede sono sempre di meno, la fame aumenta e il predatore è meno accorto".

Gaia Papi