LUCA AMODIO
Cronaca

Manuel, oltre mille all’addio: "Ci manchi": il dolore di un amico. I saluti appesi alle Alfa Romeo

Il borgo delle 200 anime travolto dalla commozione per la morte del ventenne sul posto di lavoro. Tutti i motori delle moto accesi per salutarlo. L’abbraccio collettivo al babbo e alla mamma straziati.

Manuel, oltre mille all’addio: "Ci manchi": il dolore di un amico. I saluti appesi alle Alfa Romeo

Manuel, oltre mille all’addio: "Ci manchi": il dolore di un amico. I saluti appesi alle Alfa Romeo

"Manu vive". Gli amici si fanno forza: in tanti hanno preso i pennarelli e lo hanno scritto a caratteri cubitali su un cartello attaccato alle macchine parcheggiate davanti alla chiesa di San Francesco. Sono tutte Alfa Romeo Giulietta, come quella di Manuel Cavanna, il giovane meccanico morto venerdì pomeriggio mentre stava lavorando in un’officina a Montepulciano. Un tubo in ferro lo ha colpito al torace e per lui non c’è stato nulla da fare.

"Ero tutti i giorni con lui", dice un ragazzo tra le lacrime, non ha altre parole se non quelle che dicono i suoi occhi lucidi, quelli di un ventenne che ha perso l’amico di sempre. Ieri per l’ultimo saluto a Manuel una comunità intera si è stretta in un silenzioso abbraccio alla famiglia, "tutti dei grandi lavoratori, a partire da lui che era un eccellente meccanico", raccontano gli abitanti delle Chianacce, una frazione di appena 240 anime nel Cortonese, ma che ieri è diventata una comunità di oltre mille persone. L’ondata di affetto si era vista già nei social con messaggi di cordoglio e vicinanza ai genitori di Manuel, piegati dal dolore. "Qui non si era mai vista così tanta gente", dice un uomo che ha conosciuto Manuel.

"Era un ragazzo pacato e tranquillo, partecipava volentieri alla vita sociale del paese e poi lo si vedeva sempre con i suoi amici". Amici, parenti, semplici conoscenti: una chiesa gremita senza contare le tantissime persone affacciate nel piazzale e nella strada. Davanti a tutti ci sono mamma Catia, babbo Francesca e la sorella Chiara che non staccano un attimo lo sguardo dalla foto di Manuel accanto alla bara ricoperta di fiori bianchi. Presente anche il sindaco di Cortona Luciano Meoni che il giorno della tragedia aveva espresso a nome dell’amministrazione comunale la sua vicinanza, confidando nel lavoro della magistratura per accertare le eventuali responsabilità. Sull’episodio c’è un fascicolo aperto in procura, a Siena, ed è probabile che in questi giorni vengano iscritti nel registro i primi indagati. A officiare i funerali è il parroco, don Luigi Cancellieri, che da poco aveva battezzato il nipotino di Manuel. Lui non parla delle morti sul lavoro ma nell’omelia sottolinea il "momento drammatico, unico, devastante".

Leo ha un messaggio per Manuel: "Siamo cresciuti insieme, uniti da una meravigliosa amicizia, due ragazzini con le stesse passioni, ci univa la voglia di avventura: non dimenticherò mai i momenti passati insieme, le uscite in moto, la pesca. A noi bastava quello: stare insieme, ridere e scherzare. Goderci il momento. Da domani ci lasci ma sono convinto che ci guardi da lassù. Sarà una grande sofferenza ma ti prometto che andrò avanti e ce la metterò tutta. Fai il bravo da lassù , ti voglio bene. Il tuo Leo".

Un lungo applauso rompe il silenzio. "E anche noi dovremmo fare i bravi", aggiunge don Luigi invitando tutti ad essere forti e stare uniti. Quando la salma esce dalla Chiesa portata a spalla dagli amici, un altro dei ragazzi del suo gruppo sale sulla moto da cross di Manuel parcheggiata accanto alla sua Alfa Romeo Giulietta e inizia a sgassare. Lo seguono anche gli altri compagni di avventure, arrivati con le moto. Si mettono in fila e con un carosello seguono il carro funebre, verso il cimitero di Farneta. Dove Manuel ora riposa.