REDAZIONE AREZZO

Maltempo, finale tra fulmini e saette. Oltre cento scariche in due ore. In alcune zone sfiorato il disastro

Ben 115 millimetri d’acqua a Castiglion Fibocchi, pluviometri all’orlo nell’ultima ondata in Casentino. Il fenomeno si è mosso tra Toscana e Lazio. Ci sono i segni inequivocabili del cambiamento climatico. .

Molti scantinati sono stati invasi dall’acqua nelle giornate clou della tempesta che ha colpito la città in due ondate

Molti scantinati sono stati invasi dall’acqua nelle giornate clou della tempesta che ha colpito la città in due ondate

Una tempesta di fulmini. Che cuce la trama di giorni complicati sul fronte maltempo. Da domenica fino a ieri, l’allerta ha risuonato forte tra la città e il resto della provincia. E l’effetto dei temporali, violentissimi, ha lasciato il segno. Allagamenti e disagi sono la cronaca - per immagini e racconti - che corre sui social, nelle tv e sulle pagine dei quotidiani. A colpire è l’intensità di precipitazioni concentrate in poche ore: e da ieri pure la “pioggia” di fulmini che ha attraversato il cielo della provincia. Gli esperti della Protezione civile hanno “misurato” la “febbre” dell’elettricità sprigionata da un consistente fronte temporalesco. E attivato la sala operativa nel palazzo della Provincia, in costante contatto con i tecnici del Comue per monitorarne l’andamento della situazione minuto per minuto: così dalle 20 di meroledì fino alla mezzanotte, cioè quando l’allarme è rientrato. Sì, l’allarme: perchè spiegano gli specialisti della Protezione civile, il fronte temporalesco che ha causato allagamenti all’isola d’Elba era in movimento lungo la costa. Una sorta di “cammino” portandosi dietro pioggia e fulmini, che ha coinvolto anche il territorio grossetano per poi risalire e puntare dritto su Arezzo. È stata questa la preoccupazione, supportata dai modelli previsionali metereologici, che ha fatto scattato la macchina del pronto intervento e mobilitato le squadre di volontari e tecnici. Fortunatamente, la tempesta ha lambito i confini della Valdichiana, per poi virare verso Orvieto e il Lazio. Allarme rientrato, dunque. I numeri, ancora una volta, raccontano l’anomalia di precipitazioni per buon parte, secondo l’analisi degli esperti, legate ai cambiamenti climatici che condizionano l’andamento delle stagioni. La tempesta di fulmini: sulla provincia nell’arco di un paio di ore sono state registrare oltre cento fulminazioni. Fenomeno che è proseguito anche ieri. Un esempio: alle 13.15 in un range compreso tra Colle Val d’Esla, Cortona e Arezzo, gli strumenti di rilevazione hanno registrato 328 fulminazioni.

Sul fronte della pioggia, i numeri segnalano un’attenuazione dell’intensità e dei millimetri di acqua caduti nell’arco di un’ora o nelle ventiquattro ore (sono alcuni dei parametri di riferimento dei pluviometri). Significa che la forte perturbazione che da giorni staziona sulla provincia, tende a spostarsi. Nelle ultime ventiquattro ore i picchi sono stati rilevati attorno ai 40 millimetri in Casentino, sei ad Arezzo, 5 in media in Valdarno e altrettanti in Valdichiana. Focus a parte su Castiglion Fibocchi, tra le zone più colpite nella tempesta bis di martedì. Nell’arco di tre ore, in quella giornata incredibile di pioggia incessante, sono caduti 115 millimetri di acqua. Fenomeni eccezionali che scatenano la loro potenza provocando danni e disagi. Proprio nella zona del comune alle porte del Valdarno si sono verificati numerosi allagamenti di scantinati e garage e alcuni smottamenti che hanno fatto scattare la macchina dei soccorsi. Un super lavoro per i vigili del fuoco e le squadre di volontari che in questi giorni hanno provveduto a liberare strade e sottopassi dall’acqua. In città le zone più colpite sono quelle del versante ovest: da Olmo-San Zeno ad Agazzi, via Romana, fino a Pescaiola. Ma la tempesta non ha risparmiato nessun quartiere, dispiegando la sua potenza su tre giorni complicati.

Lucia Bigozzi