REDAZIONE AREZZO

I tre del ’no’ all’ascensore di Caprese: "Rischi e costi troppo alti"

CAPRESE MICHELANGELO Paolo Acquisti, Gabriele Fiori e Giuseppe Castiglia, i tre consiglieri comunali di maggioranza a Caprese Michelangelo che hanno...

Paolo Acquisti, vicesindaco di Caprese Michelangelo è tra i tre consiglieri comunali di maggioranza contro la ratifica dell’accordo

Paolo Acquisti, vicesindaco di Caprese Michelangelo è tra i tre consiglieri comunali di maggioranza contro la ratifica dell’accordo

CAPRESE MICHELANGELO

Paolo Acquisti, Gabriele Fiori e Giuseppe Castiglia, i tre consiglieri comunali di maggioranza a Caprese Michelangelo che hanno votato contro la ratifica dell’accordo assieme alla Regione Toscana per la realizzazione dell’ascensore fino al castello, finendo con il dire "no" allo stesso sindaco Marida Brogialdi, spiegano le ragioni che li hanno indotti a prendere la precisa posizione. "La nostra decisione, lungi dall’essere priva di fondamento – precisano - è stata frutto di un’attenta valutazione politica, tecnica e finanziaria, maturata con piena consapevolezza del ruolo istituzionale che ricopriamo. Non si è trattato di "opposizione a prescindere", ma di senso di responsabilità verso l’ente e i suoi cittadini". E indicano quelli che hanno definito i punti critici : una compartecipazione economica di 380mila euro, ritenuta significativa per un Comune di piccole dimensioni come quello di Caprese; l’assunzione integrale di responsabilità da parte dell’amministrazione per eventuali danni, controversie o spese impreviste connesse ai lavori e l’impegno a coprire il residuo fabbisogno finanziario dell’intervento senza alcuna stima ufficiale dell’opera, né un progetto preliminare approvato dal quale desumere i costi. "Quest’ultimo punto in particolare, considerate le parole del sindaco – aggiungono Acquisti, Fiori e Castiglia - quando dice alla popolazione che "ad oggi non esiste alcun progetto approvato, nemmeno in fase preliminare, per quanto riguarda l’ascensore", unitamente ai grandi rischi in capo al nostro ente e all’incognita di non conoscere un costo stimato dell’opera da cui desumere l’impegno sicuramente gravoso da affrontare e lasciare come eredità a chi verrà dopo di noi, ci hanno convinto a non dare il nostro assenso. E’ parso azzardato vincolare il Comune a un percorso tanto oneroso e privo di certezze, in assenza di garanzie chiare sui costi totali e sui successivi oneri di gestione e manutenzione dell’impianto".