LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Giunta Ghinelli: ecco gli errori". Lucacci: manutenzione vera priorità. Dall’opposizione affondo alla giunta

Il consigliere di FdI sollecita una discontinuità alla guida di Palazzo Cavallo. Pd e Italia Viva: "Dimissioni"

Il consigliere di FdI sollecita una discontinuità alla guida di Palazzo Cavallo. Pd e Italia Viva: "Dimissioni"

Il consigliere di FdI sollecita una discontinuità alla guida di Palazzo Cavallo. Pd e Italia Viva: "Dimissioni"

Il peggio sembra essere passato. Almeno fino alla prossima allerta meteo. Eppure passata la tempesta bis che ha schiaffeggiato la città e mezza provincia, sul campo restano le polemiche politiche. L’opposizione punta l’indice su Palazzo Cavallo, posta sui social foto e video di sottopassi invasi da fango e acqua, chiede le dimissioni di sindaco e giunta. Ma qualche saetta arriva pure dai ranghi del centrodestra. È il caso di Francesco Lucacci, consigliere provinciale, comunale e candidato al seggio regionale per Fratelli d’Italia, che sul profilo Facebook mette in fila quello che, a suo giudizio, nell’emergenza maltempo non ha funzionato. Lo fa da "esperto" rivendicando l’impegno sul dossier manuntenzione nell’attività di consigliere comunale. E rilancia la "ricetta" su punti specifici, un modo per evidenziare ciò che è mancato nell’azione amministrativa. Primo: pulizia "capillare" dei tombini. Lucacci rileva un "colpevole ritardo" al quale associa l’opera di ripulitura "in corso in modo più incisivo solo da poche settimane grazie al nuovo servizio attivato con Nuove Acque". Secondo: chiede alla giunta più risorse sulla manutenzione. Terzo: l’abbattimento dei pini pericolosi "le cui radici danneggiano l’asfalto e i gli aghi intasano i tombini", azione decisa da eseguire "senza preoccuparsi dei comitati a targa Pd, lo stesso partito che a Firenze sta abbattendo tutti gli alberi per la tramvia". Se fosse stato fatto - è la sintesi dell’esponente meloniano - "forse la situazione in questi episodi estremi sarebbe stata migliore".

Non risparmia una stoccata alla sinistra che "chiede le dimissioni di Ghinelli ma dovrebbe chiedere quelle di Giani per gli effetti dei nubifragi abbattuti sulla Toscana". L’analisi si spinge oltre i confini del mandato amministrativo del sindaco e Lucacci mette in chiaro quelle che ritiene priorità: "Certamente il prossimo sindaco proposto dal centrodestra nel 2026 dovrà essere in discontinuità con il modus operandi di Ghinelli, senza un coretto di plaudentes che dicono bravo anche a chi sta sbagliando; dovrà porre al primo posto la manutenzione e al secondo posto le eventuali nuove opere; verificare tutte le eventuali responsabilità dei progettisti di opere, siano privati o interni al Comune, su errori di progettazione che risultassero essere stati commessi". Un promemoria che ruota attorno alla parola-chiave "discontinuità" con l’azione amministrativa di Palazzo Cavallo ma che suona anche come un alert (politico) sul candidato sindaco della coalizione - chiunque sia, fa intendere Lucacci - e sul programma di governo nell’era post Ghinelli. Dall’opposizione i fulmini si concentrano sui sottopassi. "Lavori costati milioni ben prima di compiere il primo anno di vita mostrano tutti gli errori che già avevamo segnalato come nel caso del Baldaccio, opere mai finite ridotti a paludi come la caserma di Via Filzi, la città abbandonata senza alcun lavoro di manutenzione", tuonano i consiglieri dem Alessandro Caneschi e Giovanni Donati. Che indicano due vie: "O il sindaco e la giunta anzichè impegnarsi nello scarica barile a cui non credono più nemmeno autorevoli membri della sua maggioranza si fa da parte per manifesta incapacità oppure usando un briciolo di dignità si confronti con noi e discuta un piano straordinario di manutenzione che ridia decenza alle vie della città ed eviti nuovi problemi". Nel mirino delle critiche finisce anche la vicesindaca Lucia Tanti: "Ha cercato di spostare l’obiettivo sulla Regione, che invece in questi anni ha fatto, e sta facendo, molto su prevenzione e difesa del territorio. Anzichè fare sterili e infondate polemiche, dopo la prima ondata di maltempo, avesse provveduto a fare ripulire le caditoie forse la seconda ondata avrebbe provocato minori danni". Sulla stessa lunghezza d’onda i renziani (prove tecniche di alleanza sulle comunali, dopo la liason per la Regione?). In una nota il lader provinciale di Italia Viva Gianni Ulivelli attacca: "Questa giunta ha fatto scelte sbagliate, dimostrando incompetenza nella gestione delle risorse. Le priorità: intervenire con un piano strutturale sulle fognature, uno dei maggiori problemi della città. Il progetto delle casse di espansione, portato avanti dalla Regione, ha dimostrato che si può agire in maniera efficace. Ma la scena del Baldaccio sott’acqua a soli sei mesi dall’inaugurazione è l’emblema di una gestione miope". Controreplica di Sandro Sarri, presidente del coordinamento di ORA: "Ulivelli sparla speculando sui problemi che negli ultimi giorni hanno assillato la città, giudicando progetti che poco conosce e chiedendo le dimissioni dell’assessore Sacchetti. Che non ha mai sottaciuto che al Baldaccio vi fossero problemi, messi in risalto da precipitazioni eccezionali. Bisogna distinguere la responsabilità politica da quella tecnica: quest’ultima compete all’azienda che ha compiuto l’opera, al direttore dei lavori ed al dirigente comunale che ha validato il progetto”. Infine l’invito a candidarsi: “Magari, con il 2% renziano, sposterà gli equilibri e potrà fare l’assessore a... tutto”. Fulmini e saette sulla torre di Palazzo Cavallo.