
In Italia i vestiti, le scarpe e gli accessori che ogni giorno buttiamo,vengono raccolti in appositi cassonetti che cambiano colore in base alla zona e successivamente inviati in grandi centri di smistamento dove appositi addetti li selezionano e stabiliscono se possono avere ancora un valore sul mercato di seconda mano. Quello che non viene riutilizzato viene riciclato per farne stracci e strofinacci usati nelle fabbriche. Negli ultimi anni sempre più persone si sono appassionate ai Mercatini delle Pulci, a quelli del Second hand o ad app che consentono di vendere il proprio usato ricavandone qualcosa, vincendo i pregiudizi legati al fatto che gli abiti usati sono associati a povertà, mancanza di stile, poca cura di sé. In realtà molto spesso accade il contrario: questi negozi sono pieni di buone occasioni e abiti vintage di grande qualità che chiunque può valorizzare donandogli una nuova vita.
Un altro modo per riciclare i vestiti è donarli ai bisognosi, portarli in centri di raccolta gestiti da parrocchie, enti o associazioni. Entro il 2025 tutti gli Stati dovranno rendere obbligatoria la raccolta differenziata dei vestiti per limitare gli sprechi. E’ il settore più inquinante dopo quello legato al petrolio, è importante ridurre l’ acquisto ed educare al consumo sostenibile.