L’urlo: "Non può essere stato Francesco"

I parenti si ritrovano in strada subito dopo gli spari. Poca voglia di parlare e tanta incredulità per lo scontro a fuoco nell’appartamento"

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Parlano a mezza voce, cercando di evitare le orecchie indiscrete dei giornalisti che si trovano sulla scena di un tentato delitto che ha sconvolto, all’ora dell’aperitivo la periferia nord della città. Quella che di solito si trova in uno dei locali alla moda che dista poche centinaia di metri e che invece stavolta si affaccia con curiosità sulla vicina via Benvenuti con le auto con i lampeggianti accesi della polizia a bloccare l’accesso. Un modo per rendere impossibile la breve fuga tentata da Francesco Colonna, 40 anni dopo lo sparo che ha colpito all’addome il cognato Luca Valli, 45.

"Non è possibile, Francesco è sempre stato una brava persona, ma cosa ha combinato?" si chiede una signora che conosceva bene i due contendenti. In breve tempo diversi appartenenti alle famiglie Colonna e Valli si radunano in via Benvenuti per cercare di dare un senso a una serata che un senso non potrà mai averlo.

Il giovane ferito, Tommaso Valli, nipote di Francesco Colonna, parla con la polizia e racconta i momenti concitati prima degli spari e si tiene la mano che sanguina mentre arrivano anche i sanitari del 118 a medicarlo.

In breve si raduna una folla di curiosi, di gente che ha sentito dire del grave episodio avvenuto nell’appartamento al civico 14 di via Benvenuti.

"Sono cognati, li conosciamo – dicono due ragazzi che vivono a poca distanza – ma non sappiamo perché sia successa questa cosa: siamo arrivati pochi minuti dopo la polizia".

"Come sta Luca – ci chiede un passante – so che il colpo lo ha colpito alla spalla". In realtà è all’addome e sulle prime è sembrato che la situazione potesse precipitare: poi da fonti sanitarie sono arrivate notizie più confortanti e l’uomo, un muratore di 45 anni residente a San Fabiano e sposato con una delle sorelle di Colonna, dovrebbe essere fuori pericolo di vita anche se ancora in prognosi riservata.

Nel palazzo a cinque piani c’è il via via dei poliziotti, poi arrivano gli operatori della scientifica per delineare meglio la scena del crimine.

Il freddo è pungente, le luci blu della polizia e il silenzio attonito dei presenti accompagna le ultime operazioni di rito per avviare l’inchiesta su questa serata di follia.

f.d’a.