L’urlo disperato nel dirupo. Precipita in bici e muore

Tragica fine di Andrea Moneti: il pedale gli batte su una radice e fa da trampolino. Caduta di oltre cento metri. Tentativi di rianimarlo nel bosco. Aveva due figli

Migration

Un’escursione in mountain bike con un gruppo di sei amici nella foresta di Campigna, poi la violenta caduta. Andrea Moneti, elettricista 52enne originario di Arezzo, ma residente nel Comune di Poppi, è morto ieri pomeriggio dopo un volo di oltre cento metri mentre stava percorrendo il sentiero Cai 241 che dal passo della Calla va verso la strada delle Cullacce. A provocare la caduta sarebbe stato l’urto tra il pedale della bici di Monteri e la radice di un albero lungo il percorso.

Il pedale gli ha fatto quasi da trampolino, facendolo precipitare nel dirupo. L’incidente mortale è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri , intorno alle 14.30, ma i soccorsi, essendo una zona boscata e difficile da raggiungere, sono riusciti a raccogliere il corpo del 52enne solo alle 17.30. Sul posto è intervenuto l’elicottero, partito da Pavullo, della squadra del soccorso alpino della stazione di Monte Falco.

Le condizioni dell’uomo sono apparse da subito gravissime. I soccorritori hanno provato a rianimarlo a seguito di un attacco cardiaco, ma nonostante i numerosi tentativi di salvargli la vita, Andrea Moneti è morto a causa delle ferite riportate.

L’elettricista 52enne lascia la moglie e due figli. Il sentiero che collega il passo della Calla alla strada delle Cullacce è considerato da tutti pericoloso e infatti non è nuovo a tristi episodi che vedono coinvolti gli escursionisti.

Nel luglio dello scorso anno un 67enne di Pratovecchio era caduto nello stesso punto, riuscendosi a salvare dopo un volo di 70 metri. Per i soccorritori era "vivo per miracolo".

Analoga situazione nel giugno 2011, quando quel tratto di foresta tradì un 58enne ravennate, precipitato in un burrone per circa una decina di metri. Sempre in quell’anno, due mesi dopo, ad agosto, un altro escursionista, stavolta a cavallo, era finito nel burrone. Anche in quel caso l’uomo riuscì a salvarsi, ma per l’animale non ci fu nulla da fare. A causa dei numerosi incidenti, quel tratto di strada venne chiuso nel 2018, per poi esserne nuovamente vietato l’accesso due anni dopo. Chiusura che hanno invocato anche gli uomini del soccorso alpino ieri pomeriggio dopo l’ennesimo incidente, stavolta mortale, avvenuto in quel tratto della foresta di Campigna: "È troppo pericoloso, l’accesso deve essere vietato – fanno sapere – ai cavalli e alle biciclette".

Ma sarà comunque troppo tardi per Moneti. Una passione infinita per lo sport, che ogni fine settimana lo spingeva a muoversi sulle strade: diviso tra la mountain bike e i fuoristrada, comunque soprattutto un’occasione di condividere dei momenti di serenità con gli amici. Due ragazzi adolescenti, un maschio e una femmina, ai quali era legatissimo. Elettricista molto conosciuto a Poppi, dove la notizia è arrivata solo dopo alcune ore. Sull’orlo di quel dirupo, di quei centro metri fatali, sono rimasti gli amici: i soccorritori li descrivono sotto choc, increduli per quello che era successo. Pare abbiano sentito un suono quasi metallico, probabilmente l’impatto tra il pedale e il ramo. Poi l’urlo disperato dell’amico.